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Giusto per ribadire il concetto del post precedente, prendo spunto da articolo di Huffpost nel quale si parla della riduzione di pena (un'altra, dopo quella per la "tempesta emotiva") ad un assassino che ha ucciso la moglie a coltellate; motivazione dei giudici: "ha agito sotto la spinta di uno stato d'animo molto intenso, non pretestuoso, né umanamente del tutto incomprensibile... come reazione al comportamento della donna, del tutto incoerente e contraddittorio, che l'ha illuso e disilluso nello stesso tempo".
Poverino!!!!! era stato illuso..... capiamolo..... 
Ora, siamo convinti che nei cosiddetti delitti passionali e in tutti i femminicidi compiuti da uomini che non accettano di essere lasciati, abbandonati, respinti, ci sarà sempre una componente emotiva? Una donna che sceglie un altro uomo, una moglie che decide di lavorare mentre il marito la vorrebbe a casa, una fidanzata che lascia il compagno perché non lo ama più, una figlia che si veste troppo all'occidentale: queste donne provocheranno reazioni viscerali e turbamenti che non possono in alcun modo diventare attenuanti, non solo in fase processuale, ma ancor più nella nostra cultura. Allora, che facciamo, le ammazziamo tutte?
I giudici - conclude l'articolo - sulle pagine dei giornali confermano le loro scelte e assicurano che non ci sia in corso alcuna deriva maschilista (che il giudice sia donna non fa alcuna differenza, in quanto il maschilismo non è prerogativa dell'uomo), ma affermare che questi giudizi non abbiano nulla a che fare con il delitto d'onore è scorretto. Queste sentenze hanno un forte impatto sull'opinione pubblica e stiamo correndo un doppio rischio: che la pena sia eccessivamente soggetta alla sensibilità del giudice di turno e che qualcuno inizi (o ricominci) a considerare il comportamento di una donna come la causa di una reazione violenta, di un atteggiamento prevaricatore, di un omicidio.
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A parte il fatto che la mia frase "i maschi, come si sa, sono porci per natura" era inserita in un discorso più ampio che le dava un significato diverso dall'assunto preso separatamente, oltre che essere volutamente provocatoria, dato il contesto (e prova ne è anche il fatto che qualche giorno fa, affrontando lo stesso argomento su Costume e società, mie ero espressa con "certi uomini (non voglio dire tutti perché ne conosco che non sono così) ragionano con... la patta dei pantaloni... ), quello che c'è di inappropriato e di inadeguato in tutta questa vicenda, secondo il mio modo di vedere le cose, non sono le parole, ma i fatti. E' vero che sarebbe molto facile per una donna, dopo un rapporto sessuale (specialmente se occasionale), pur se "provocato" e "consenziente", poter accusare un uomo di violenza anche se questa in realtà non c'è stata, ma avete mai visto un processo per violenza sessuale? Avete mai valutato quante e quali spiegazioni deve dare una donna per "dimostrare" quello che ha subito? ... e una volta i jeans troppo stretti che se non se li toglieva da sola..... e una volta la biancheria "invitante".... e ... "perché hai accettato il passaggio", "ma aveva bevuto....", "ma perché con lui sì e con me no?", "ma... ti è piaciuto?", e ora anche "ma è così brutta.... come si fa..." Qualunque motivo non "certificato" può essere una giustificazione al fatto che tutto sommato era quello che voleva anche lei, e serve a mettere in dubbio come i fatti siano realmente accaduti. Avevo letto anch'io la sentenza per intero, non sono un giudice e non sono esperta di diritto, ma in tutta questa vicenda ravviso solo, una volta di più, che se pregiudizi ci sono, sono sempre e comunque nei confronti delle donne perché gli uomini (e qui ritorna il discorso provocatorio iniziale) possono permettersi qualunque comportamento senza che nessun giudice debba valutare se questo possa dipendere dal fatto di essere più o meno belli, o vada mai loro a chiedere perché erano fuori ad una certa ora, perché erano vestiti in un certo modo, se erano o meno ubriachi o di che colore avevano la biancheria intima ...
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Patrizia conclude: "i maschi, come si sa, sono porci per natura, per cui tutto quello che fanno non è che adempiere al loro ruolo naturale.... mica vorrai processarli per questo, eh...." ------------------------------------------ Io, se non sono d'accordo col collegio giudicante (tre donne) della Corte d'appello di Ancona, non posso neppure essere d'accordo con la generalizzazione di Patrizia. È lo stesso tipo di errore: l'uso delle parole. Inappropriate quelle, inadeguate queste. I "maschi" non sono tutti così. Se poi qualcuno vi si riconosce...fatti suoi! Riportiamo comunque chiarezza nelle fasi processuali, perché la Corte d'appello non è giudice di legittimità (quindi non può ordinare rifacimenti di processi), ma secondo grado di giudizio (di merito quindi). E infatti altri giudici, quelli della suprema corte di Cassazione, hanno annullato la brutta sentenza d'appello (quella incriminata) e hanno ordinato il rifacimento del processo. E infine....giusto condannare la violenza (quando d'avvero c'è ed è tale), ma non usiamo pregiudizi nè in un senso e neppure nell' altro, le donne non sono sempre angioletti! Qui in basso riporto comunque una ricostruzione più circostanziata della vicenda di Ancona, anche perché infine, andando alla sostanza, tre giudici donne non devono essere del tutto matte se si formano una certa opinione sui fatti. Io almeno la penso così.
"ANCONA «Lei è brutta, non può essere stata violentata». La peruviana, che quella maledetta notte del 9 marzo 2015 aveva 22 anni, davanti alla sentenza di assoluzione dei suoi aguzzini deve aver pensato di essere stata seviziata due volte. Lo stupro non ci sarebbe mai stato invece per le tre giudici della Corte d’Appello di Ancona che hanno assolto John Harry Melendez, all’epoca 19enne, e Luis Choque Garcia - coetaneo che faceva da spettatore - ribaltando la sentenza di primo grado che li aveva condannati a 5 e 3 anni. Motivo: la ragazza era troppo mascolina e poco avvenente per essere oggetto di attrazione sessuale. Un verdetto, questo, annullato dalla Cassazione: il processo per stabilire ciò che accadde la sera del 9 marzo 2015, nel parco di via Ragusa al Piano, si deve rifare. Il giorno dopo la ragazza si presentò in ospedale con una lacerazione nelle parti intime. Venne operata. Il processo di primo grado il 6 luglio 2016 ha condannato i due giovani. Il 23 novembre 2017 la Corte d’Appello di Ancona ha ribaltato questa decisione e li ha assolti ritenendo non credibile la ricostruzione della parte offesa. Il nodo A far discutere sono le motivazioni della sentenza. La ragazza viene indicata come «la scaltra peruviana» e si sostiene che assomigli troppo a un maschio per indurre in tentazione. Nelle conclusioni si legge che «non è possibile escludere che sia stata proprio» lei «a organizzare la nottata goliardica, trovando una scusa con la madre» e si afferma che al giovane «la ragazza neppure piaceva, tanto da averne registrato il numero sul telefonino con il nominativo di Nina Vikingo, con allusione a una personalità tutt’altro che femminile, quanto piuttosto mascolina, che la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare». Le giudici prendono per buona la versione dei due giovani che avevano scaricato tutte le colpe sulla ragazza, dicendo che ci stava e che lei stessa aveva costretto Melendez ad avere un rapporto sessuale e a lui non piaceva nemmeno. Menzogne per lei, che a un certo punto ha sentito un grande dolore e urlava di smettere con tutto il fiato che aveva in gola. L’hanno riportata alla madre quasi agonizzante, imbottita della droga dello stupro e con una bruttissima ferita al basso ventre. «Abbiamo fatto questa impugnazione come parte civile e abbiamo chiesto di farlo insieme alla procura generale, c’era il sostituto procuratore Cameli anche lei sorpresa per l’esito», sottolinea l’avvocato Cinzia Molinaro dello studio Scaloni, che assiste la giovane. Il legale «Questa ragazza è apparsa molto credibile. Non ha subito parlato di stupro come per trovare una scusa con la madre per essere rientrata tardi. Ha detto che forse il rapporto è iniziato in maniera consenziente ma che a un certo punto ha chiesto che fosse interrotto. Sentiva un grande dolore. Quella notte doveva andare a fare la pipì. Lei tornando ha trovato il bicchiere di birra». Poi solo nebbia. «Ricorda solo che era stata accompagnata a casa da uno dei due, il complice». Molto alta era la concentrazione di benzodiazepine trovata nel suo sangue. «Era imbambolata, con un torpore micidiale, livelli altissimi anche dopo tre o quattro giorni. In casa non avevano quella sostanza». La sentenza d’appello? «Certo il riferimento all’aspetto fisico ci aveva fatto rimanere male». " (dal Corriere Adriatico, di Ancona)
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Taita |
Oggetto: Taita concorda 11 Mar, 2019 - 22:15
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E torniamo a parlare ancora un po' delle donne, per le quali è una "festa" senza fine; dopo il dimezzamento della pena "per tempesta emotiva" a uno dei tanti assassini della compagna, dopo i tanti stupri per cui "le donne se la sono cercata", oggi abbiamo la notizia della revisione del processo e l'annullamento della condanna per stupro a due bei giovinotti (italianissimi, eh, come quelli della Circumvesuviana a Napoli, non facciamoci illusioni) perché "la vittima era troppo mascolina e poco avvenente per essere oggetto di attrazione sessuale".... badate bene... "sembra un maschio!" hanno sentenziato le tre giudici donna, annullando il verdetto e ordinando di rifare il processo per vizi di legittimità, con allusione a una personalità tutt'altro che femminile, quanto piuttosto mascolina della ragazza, che "la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare"...
E' questo è: se sei brutta, se sei bella, se non sei avvenente, se sei troppo avvenente, se sembri un maschio, se sei troppo femmina, se esci di sera, se indossi abiti succinti, se ... se.... se.... se ti stuprano dovrai sempre trovare il modo di giustificarti perché la prima ad essere messa in discussione sarai sempre e solamente tu... i maschi, come si sa, sono porci per natura, per cui tutto quello che fanno non è che adempiere al loro ruolo naturale.... mica vorrai processarli per questo, eh.... Ohibò.....  |
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moniaxa |
Oggetto: 09 Mar, 2019 - 12:05
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Non è questione di vantaggi-svantaggi, né di scandalizzarsi più o meno, ma il linguaggio che viene usato per attaccare le persone che non la pensano come te (e come mi sembra abbia interpretato bene Bilancia)... Io non lo so se è questione di carattere, di cultura, di abitudine ad offendere o denigrare, ma io al "così funziona" non mi ci adatto... frequento anch'io i social ma non mi sono mai permessa, mai, di offendere qualcuno - figuriamoci di augurargli cose tanto brutte - perché dice cose che io non condivido...
Per me è questo il vero "scandalo" ... non "scandalizzarsi" più di nulla... |
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assodipicche |
Oggetto: A proposito di quanto scrive Patrizia 21 Feb, 2019 - 17:42
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(anche perché dove stia la bellezza e la condivisione nella foto di Moniaxa non l'ho capito)
Allora....c'è un principio classico in campo giuridico, utile per risolvere controversie civilistiche, che è arrivato fino a noi dal diritto romano: "Cuius commoda, eius et incommoda" (Al soggetto al quale vanno i vantaggi vanno anche gli svantaggi). Vale anche in questo caso: che i vantaggi -simpatia da parte dei suoi fan e pubblicità in generale- vadano infatti a Emma Marrone, ritengo non ci siano dubbi. Le derivano non solo dal suo sbandierato ecumenismo ma anche dalla sua posizione di vittima. Nessuno ne avrebbe parlato se alcuni scombicchierati non l'avessero volgarmente offesa. Tanto per fare un esempio a noi vicino, Patrizia non ne avrebbe scritto. E allora, non scandalizziamoci troppo, è così che funziona.

(ritaglio da "La Repubblica") |
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Bilancia |
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Oggetto: @ Patrizia 21 Feb, 2019 - 11:33
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Votano e uno vale uno .... io, forse con impeto da megalomane, non riesco a capacitarmi di come il mio voto abbia lo stesso valore di quello di questa gentaglia .... ma forse è solo megalomania ..... non condonnao l'idea che esprimono, posso o meno condividerla, condanno il modo schifoso di esprimerla .... ciao
Peace and love  |
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Al di là del messaggio (tanto visto come stanno andando le cose sappiamo tutti da che parte stanno gli italiani ), quello che più disturba, disarma, angoscia, intristisce è quanto certe persone, frustrate, disadattate, culturalmente impoverite (e non c'entra nulla l'avere studiato o meno) si sentano tanto forti, dietro l'anonimato di una tastiera, da usare un linguaggio che, da soli e di fronte alla persona stessa, non userebbero mai... ma non dico niente di nuovo... che internet abbia "sdoganato tutti gli imbecilli" non è una frase mia....
da un post Facebook di ieri sera di Iacopo Melio
Gli insulti che sta ricevendo Emma Marrone per aver urlato “Aprite i porti” sono indegni. Indice di “qualità” della stessa parte politica, quella pronta a chiedere rispetto e dignità (per di più, verso gli italiani) e poi si dimostra totalmente incapace di confrontarsi in modo civile e umano (per di più, verso un’italiana).
La più femminista è stata una “signora” che le ha scritto: “Mica scema, poi facci sapere di che colore ti diventa...”. Delicatissima. Un ragazzo, evidentemente scienziato, ipotizzava che la cantante non fosse più appagata dal microfono e che fosse dunque alla ricerca di qualcosa di più sostanzioso. Poi c’è il branco di pecore, invece, che la invita ad “ospitarli a casa sua” o al sempiterno “pensa alle cose tue e non alla politica” (menomale, almeno è mal comune...). Ho dovuto, però, chiudere internet al quinto augurio di stupro, per riprendere fiato, perché c’è un limite anche all’autolesionismo 2.0.
Così, se ancora dovete cenare, ci tenevo a farvi un dispetto ricordandovi che questa gente vota. Che questa gente decide il futuro dei nostri figli. Che questi ce li ritroviamo in fila alla Posta, o al tavolo di fianco al ristorante, o in ascensore quando andiamo dal medico, o sulla panca di fronte in palestra, o nel reparto surgelati del supermercato.
Non so. A me, questo pensiero, stasera, ha tolto l’appetito.
Ps: APRIAMO I PORTI.
Iacopo Melio
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Moniaxa: e che c'è di anormale....con quale immagine preferiresti che girasse?  |
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marialuna |
Oggetto: Chiedete e vi sarà dato 27 Gen, 2019 - 01:23
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Nel Vangelo di Luca, cap. 11, a differenza di quello di Matteo, è omessa la frase: “sia fatta la tua volontà”, mentre in entrambi si esige il pane quotidiano. Sempre in Luca, cap. 11, Gesù poi dice: “Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chi chiede ottiene, chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto.”
Non sarà che, per ottenere quello che chiediamo, (noi credenti) basta chiedere qualcosa che non sia in contraddizione con la volontà di Dio, cioè con i suoi Comandamenti? |
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assodipicche |
Oggetto: Fiat voluntas tua! 25 Gen, 2019 - 19:49
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In pratica bisognerebbe dunque concludere che è inutile pregare per questo o per quello, per una cosa o per l'altra, basta semplicemente il "sia fatta la tua volontà", che poi non è "preghiera" in senso stretto, ma dichiarazione di sudditanza che giustifica tutto; che per i credenti sarebbe un atto d'amore, un affidarsi a un essere superiore, che per definizione non può che essere buono, giusto e misericordioso. Per il male c'è l'uomo e -magari per i più bigotti e creduloni- il diavolo! Che dire....basta crederci!  |
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Riguardo la interessante discussione da voi proposta, posso aggiungere che vedendo quello che succede sulla Terra, di certo siano in maggioranza i Ponzio Pilato... e chi ne va di mezzo poi ? Ma naturalmente un Dio che non ascolta le nostre preghiere, suppliche d'intervenire per cambiare le cause di tutti gli avvenimenti spiacevoli che, puntualmente noi creiamo..... altrimenti caro Dio: “peste ti colga !” Ah! quanto è facile addossare sempre la colpa agli altri, senza mai farsi un esame di coscienza ed accettare che se il mondo è quello che è , è solo colpa del condominio, che non sa accettare le regole del convivere civile e non del “Capo Condomino” al quale l'unica cosa che gli rimarrebbe da fare in questo caso, sarebbe quella di incaricare un nuovo Noè, di mettere su di un barcone i più meritevoli e di buona volontà nel decidere di cambiare le cose storte... e poi, scatenare in diluvio terrestre.... al fine di cominciare tutto da zero, eliminando finalmente le marce mentalità umane a favore di chi agisce invece per il bene comune. Utopia, Utopia, per piccina che tu sia questa è la speranza mia ! |
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marialuna |
Oggetto: Richieste diverse 24 Gen, 2019 - 23:04
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Siamo tanti, e spesso divisi; abbiamo obiettivi diversi, e diverse richieste da rivolgere a chi sta in alto. Anche sulla questione dei migranti, ognuno ha un suo desiderio, dettato dalle sue credenze. Chi avrà ragione e otterrà la vittoria, o sarà esaudito da Dio? Mi vengono in mente le parole di un salmo: “Chi ha mani innocenti e cuore puro, chi non pronunzia menzogna…”, ma questo, Asso, vale solo per i credenti?
I risultati “vengono” sempre, ma non sempre sono quelli che noi abbiamo sperato e chiesto. In questo caso, saranno quelli che altri hanno desiderato e chiesto….
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assodipicche |
Oggetto: L'efficacia della preghiera 24 Gen, 2019 - 19:38
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Questo è il “pensatoio” e direi quindi che “pensare” è d’obbligo. Noi, con la preghiera, ci rivolgiamo a Dio e gli chiediamo di fare: “fa che riscoprano….” ecc. In questo "fare" rientra anche la richiesta d’illuminare chi deve prendere certe decisioni, perché da solo non ce la fa, gli manca la “luce”, evidentemente, il discernimento. In questo modo cosa facciamo? Addossiamo alla Divinità tutta la responsabilità, la esportiamo. Noi infatti Gli chiediamo di fare. Il che significa che riconosciamo che Lui può: è solo questione che voglia! Un tempo si diceva molto più spesso che oggi: "Se Dio vuole". "Inshallah", dicono gli islamici. Conseguentemente, cosa dobbiamo pensare se i risultati non vengono? Che la preghiera è stata vana? Che non ha voluto esaudirla? Oppure che non c'era nessuno all'ascolto?

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Continuiamo a pregare:
... e fa che tutti quelli che si occupano di questi esseri viventi disperati possano riscoprire un po' di umanità; illuminali perché possano trovare le giuste soluzioni perché le persone non debbano più soffrire la fame, la sete, il freddo, le torture, le violenze, la povertà, che non siano più costrette a morire e veder morire figli, amici e familiari di stenti, di privazioni, di assenze, e che tutti, indistintamente e ciascuno per la propria parte, possiamo contribuire perché nel mondo non ci siano più tante atrocità e sofferenze.... |
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