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liliana |
Oggetto: 24 Apr, 2021 - 14:43
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Tra le parole che ci possono indicare direzioni virtuose, c'è una parola desueta, silente, in apparenza impotente che è la Fragilità.
Per la Fragilità che è in noi, lo psichiatra "Eugenio Borgna" ha dedicato un emozionante piccolo libro,piccolo ma ma solo per il formato, da poco uscito per l'Einaudi.
Fragili sono, nel suo firmamento così denso di stelle polari, gli stati d'animo cruciali della nostra esistenza:i "cieli stellati" dello stupore amoroso e della gioia ma anche i "frantumi stellari" dell'amicizia e quelli più nebbiosi della timidezza, o ancora il cosmo fiammeggiante della speranza.
Che cosa sarebbe proprio la speranza ci si chiede, se non fosse nutrita di fragilità? Forse solo una delle tante problematiche certezze che si osservano nella "impermeabilità al dubbio"che svuotano di senso la vita...
Come non distinguere, nelle parole di Borgna, la fragilità che é ombra, smarrita stanchezza del vivere, notte oscura dell'anima.
(il dolore, la depressione, la follia) danno una fragilità che però é anche grazia, linea luminosa della vita, destino comune che, in quanto tale, ci avvicina agli altri.
Sono fragili e si rompono facilmente, non solo le nostre emozioni
(il sorriso, le lacrime) ma anche le nostre parole, il silenzio invece ci fa respirare, ci allevia e rassicura.
Le fragilità si scompongono: quella femminile negli stati depressivi si strazia in parole e in gesti ma è più ricca di <strong style="font-family: "Comic Sans MS"; color: rgb(0, 0, 255);">emozioni di quella maschile, arida sovente prosciugata.
La fragilità è in noi e in mezzo a noi: sulle fragilità messe in comune, si fonda il senso più alto della politica.
La Fragilità però è anche fuori di noi: in ogni sguardo sul nostro paesaggio - osservo un dialogo che <strong style="font-family: " comic="" sans="" color:="">ci unisce da tempo sulla fragilità "non umana," con le rovine nobili e meno nobili della nostra storia in abbandono.
È reso fragile il paesaggio, dalle parole ostili della geografia
(i confini, i margini, le frontiere ) che si
riversano sugli uomini e i gruppi rendendoli a loro volta vulnerabili, fragili, separandoli, tenendoli lontano, spezzando le loro storie.
<strong style="font-family: " comic="" sans="" color:="">La fragilità, ecco la definizione tecnica su Wikipedia:<strong style="font-family: " comic="" sans="" color:="">
E' la tendenza di alcuni materiali a rompersi bruscamente
Mi incuriosisce la parola di Eugenio Borgna: "Snervamenti". Invece la resilienza (trasponibile anche nel linguaggio della psiche) è la capacità di un materiale di resistere <strong style="font-family: " comic="" sans="" color:="">a quelle stesse spinte ripiegandosi all'interno.
Allora sbaglio a pensare la fragilità, questa la domanda che gli rivolgo direttamente come rivelazione e nascondimento insieme, ripiegamento, per ritrovare le emozioni più profonde nella relazione autentica con gli altri?
È così - risponde Borgna - non ci possono essere relazioni autentiche con gli altri se non quando ci sia in noi la
percezione della natura profonda delle nostre emozioni, che si rivela nella loro fragilità; questa da una parte ci induce a nasconderle, a proteggerle, a difenderle, a farle crescere e a farle maturare nella solitudine dell'incontro con la nostra anima, e nell'altra, ci porta a riconoscere la fragilità degli altri, sentirle come nostre e sorreggerle.
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cicuta |
Oggetto: Regione E.R. 27 Feb, 2021 - 14:56
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cicuta |
Oggetto: covid 06 Gen, 2021 - 16:32
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cicuta |
Oggetto: A proprosito del vaccino 02 Gen, 2021 - 17:32
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cicuta |
Oggetto: emilia-romagna zona arancione 15 Nov, 2020 - 16:07
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venerdì, 13 /11/ 2020 Covid, Emilia-Romagna in zona arancione. In vigore anche l'ordinanza regionale
No spostamenti fra Comuni e fuori regione, salvo esigenze lavorative, di salute o necessità comprovate.
Bar e ristoranti chiusi (solo asporto e consegne a domicilio)
Spostamenti consentiti solo all’interno del proprio comune di residenza, mentre sono vietati quelli verso altri comuni e quelli in entrata e uscita dalla regione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di salute, studio o necessità. Con la raccomandazione di evitare gli spostamenti non necessari anche all’interno del proprio comune.
Chiusi i ristoranti e le altre attività di ristorazione (bar, pub, gelaterie, pasticcerie): per loro resta consentita la sola vendita da asporto, dalle 5 alle 22, mentre le consegne a domicilio non hanno limiti d’orario.
Sono le nuove misure, in aggiunta a quelle già in vigore, che scatteranno in Emilia-Romagna da domenica 15 novembre e per almeno due settimane dopo l’ordinanza firmata in serata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, che prevede l’inserimento della regione in zona arancione, sulla base della valutazione dei parametri relativi al livello di rischio e allo scenario epidemico effettuata dal Comitato tecnico scientifico e dalla Cabina di regia nazionale.
L’Emilia-Romagna passa dunque da zona gialla, a rischio moderato, a zona arancione, a rischio elevato, nella quale si applicano misure più restrittive a tutela della salute pubblica e per frenare il contagio da Coronavirus. Si tratta di quella intermedia rispetto alla terza, la rossa (rischio massimo). Suddivisione decisa dal Governo con il Dpcm del 3 novembre scorso, che individua appunto tre aree di rischio, con l’attuazione di provvedimenti diversi a seconda delle singole fasce.
Da sabato 14 in vigore anche la nuova ordinanza regionale: prevarranno le misure più restrittive Resta valida l’ordinanza regionale adottata ieri dal presidente Stefano Bonaccini, d’intesa col ministro Speranza, che entra in vigore domani, sabato 14 novembre. Contiene misure che puntano ad evitare soprattutto assembramenti e situazioni a rischio contagio. Rispetto a quelle previste dall’ingresso in zona arancione, prevarranno le misure maggiormente restrittive. Sulla base dell’ordinanza regionale, quindi, da domani bisognerà rispettare anche regole non previste in zona arancione, a partire dal fatto che nei giorni prefestivi e festivi le grandi e medie strutture di vendita, sia con un esercizio unico, sia con più esercizi, comunque collegati, compresi i complessi commerciali, sono chiuse al pubblico, salvo che per la vendita di generi alimentari, le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie e le edicole. Inoltre, nei giorni festivi si aggiunge il divieto di ogni tipo di vendita, anche in esercizi di vicinato, al chiuso o su area pubblica, sempre fatta eccezione per le farmacie, le parafarmacie, le tabaccherie, le edicole e la vendita di generi alimentari.
Lo stesso avverrà con le seguenti misure: uso obbligatorio della mascherina sempre, non appena fuori di casa; attività sportiva e motoria preferibilmente in parchi pubblici, aree verdi, rurali e periferiche, mentre non sarà possibile nelle strade e nelle piazze del centro storico delle città, né nelle aree solitamente affollate; l’ingresso di un solo componente per nucleo familiare negli esercizi di vendita di generi alimentari; lo stop ai mercati comunali in assenza di regole precise di sicurezza fissate dai Comuni; la sospensione delle lezioni di ginnastica, canto e strumenti a fiato nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. Tutte le misure in vigore in Emilia-Romagna, le informazioni e le risposte alle domande più frequenti (FAQ), in aggiornamento continuo, sul portale della Regione, nella sezione dedicata al Covid: https://www.regione.emilia-romagna.it/coronavirus |
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cicuta |
Oggetto: EMILIA-RrOMAGNA 13 Nov, 2020 - 16:00
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Stefano Bonaccini -tampone COVID positivo.
Sento il dovere di aggiornarvi. E di rivolgervi alcune parole che considero necessarie. Parto da come sto. Ho fatto il tampone di controllo, purtroppo ancora positivo. Vista la forte tosse persistente, poi, sono stato visitato e ho fatto ulteriori accertamenti. Mi hanno diagnosticato una polmonite bilaterale ad uno stadio iniziale. Al momento, i medici ritengono che possa essere adeguatamente curato da casa, senza dover essere ricoverato. E questo è almeno un sollievo. Ho massima fiducia nella loro valutazione e mi affido alla loro capacità e alle loro cure. Continuerò dunque a lavorare da casa, rinunciando magari a qualche eccesso di stress che in questi mesi non mi ha certo aiutato. Ma non mi fermo. Adesso vengo però alle cose più importanti e stavolta debbo rubarvi un minuto in più rispetto ad un normale messaggio sui social. Noi dobbiamo contrastare il Covid e la sua avanzata fino a quando non ci sarà il vaccino per tutti. Ma temo serviranno ancora diversi mesi e dunque non ci sono scorciatoie. Ieri ho assunto una nuova ordinanza, che contiene ulteriori misure e restrizioni. L'ho fatto col cuore pesante perché so bene che dietro ogni sospensione o limitazione delle imprese e del lavoro ci sono persone e famiglie che vanno ancor più in difficoltà, dopo mesi già difficili. In tanti mi scrivete tutti i giorni per raccontarmelo: non riesco sempre a rispondere a tutti, voglio però assicurarvi che vi leggo con attenzione e nessun messaggio, che sia di preoccupazione o disperazione, di rabbia o di richiesta d'aiuto, mi lascia indifferente. Tutt'altro, davvero. So anche che ogni limitazione delle libertà personali è un sacrificio, soprattutto quando si protrae così a lungo nel tempo. Penso in particolare ai più piccoli, o ai giovani, che avrebbero tutta la voglia e il diritto di vivere diversamente questo tempo della propria vita. Penso agli anziani. Alle persone fragili. Tantissimi in tutti questi mesi hanno dimostrato grande senso di responsabilità e civismo, seguendo le regole e facendo sacrifici. Ma serve fare un altro sforzo. E dobbiamo farlo tutti, proprio tutti, nessuno escluso. Perché dobbiamo impedire al virus di nutrirsi di sottovalutazione e insofferenza. I posti letto non sono infiniti come non lo è la capacità di sopportazione dei lutti, della malattia, della sofferenza. Né possiamo ignorare le regole e poi dire che il lavoro o la scuola non si possono fermare. Perché è solo dal rispetto di tutti delle limitazioni (anche di quelle non scritte: ad esempio stare a casa se non è davvero indispensabile uscire) che dipende la nostra capacità di fermare il contagio, di rallentare i ricoveri, di contenere i decessi. E di tutelare il diritto alla salute, al lavoro, alla scuola. Il mio appello ve lo faccio quindi da presidente, ma anche da persona che ora sta curandosi. Per il bene che vogliamo a noi stessi e agli altri. Perché regga la nostra sanità, fatta da donne e uomini capaci di tenere insieme grande professionalità e grande umanità, e a nessuno siano precluse le cure di cui ha bisogno. Vi garantisco che io farò la mia parte fino in fondo, anche da qui, anche così. |
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moniaxa |
Oggetto: 25 Ott, 2020 - 17:43
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cicuta |
Oggetto: forza negazionisti 24 Ott, 2020 - 21:38
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negazionisti!! E' il vostro momento!
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cicuta |
Oggetto: SCREEN PANDEMIA 09 Ott, 2020 - 16:55
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SCREEN DELLA PANDEMIA Lucia Mealli Saverio Tommasi DAL WEB·
Sui social gira questo screen, in questo foglietto, come fosse una specie di prova del fatto che non ci sarebbe nessuna pandemia e dunque nessun bisogno di mascherine; e per qualcuno anche del fatto che "il Covid è una montatura perché in fondo è solo un'influenza un po' più forte".
Invece è il contrario, signori miei. E' necessario saper leggere i numeri ma anche capire la conseguenza di certe azioni prima e dopo quei numeri. Quei numeri significano che siamo in grado (ancora parzialmente, purtroppo) di isolare i nuovi focolai e fare i tamponi alle persone potenzialmente a rischio, o per sintomi o per vicinanza stretta avvenuta con una persona positiva. A marzo tutto questo era impossibile. Dunque l'alto numero di tamponi che oggi vengono fatti è alto rispetto a marzo, non rispetto a quelli di cui ci sarebbe effettivamente bisogno - soprattutto in alcune regioni come la Campania - dove siamo ancora troppo bassi. Il dato di marzo dei contagiati è un dato parzialissimo e all'estremo ribasso: veniva eseguito il tampone solo a una parte delle persone con sintomi. Io stesso ho realizzato video e reportage in cui familiari delle vittime mi raccontavano come il tampone fosse previsto solo all'aggravarsi della situazione. Riassumendo: i contagiati reali erano molti, molti di più. Quelli che oggi stiamo (in buona parte) riuscendo a individuare. E dunque: isolare le persone positive, anche asintomatiche, significa evitare che altre persone contraggano il virus da loro, fra cui qualcuno che potrebbe poi diventare sintomatico e tirarci il calzino. Riassumendo: oggi ci sono meno morti perché i contagiati vengono isolati, e non stipati ad esempio nelle RSA. Oggi ci sono meno morti perché anche negli ospedali i protocolli di sicurezza funzionano sostanzialmente bene. Oggi ci sono meno morti perché le terapie intensive non sono (ancora) piene. Oggi ci sono meno morti perché, se pure parzialmente, abbiamo iniziato a capire come trattare il virus. In generale: riuscire a contenere i morti è una vittoria della Sanità Pubblica, non il sinonimo di "non c'è più bisogno di niente". C'è bisogno eccome: di responsabilità, di senso civile e di attenzione reciproca. La mascherina e la distanza fisica sono due dei modi, ognuna con i propri limiti, le sue parziali inadeguatezze e i suoi carichi di fastidio. Ma dai problemi se ne può uscire solo insieme, ognuno faccia la sua parte e non fatevi fregare dai numeri dati a cavolo.
Saverio Tommasi |
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cicuta |
Oggetto: intubazione 25 Set, 2020 - 16:58
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Medicina Generale Reality Check- Questa e’ l’intubazione, in caso la mascherina chirurgica sembri scomoda
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moniaxa |
Oggetto: Re: beh 24 Ago, 2020 - 13:24
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cicuta |
Oggetto: beh 24 Ago, 2020 - 12:40
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autocertificazione per negazionisti (dal web)
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Ultima modifica di cicuta il 24 Ago, 2020 - 21:23, modificato 1 volta in totale |
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cicuta |
Oggetto: già 21 Ago, 2020 - 21:21
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non hanno capito niente!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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cicuta |
Oggetto: regole fino al 31/7 18 Lug, 2020 - 15:01
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regole covid19 al 31/07/2020

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cicuta |
Oggetto: SE NE VA IN FILA INDIANA TUTTO IL MEGLIO DEL NOSTRO PAESE 02 Apr, 2020 - 12:47
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"Se ne va, in fila,indiana,tutto il meglio di questo Paese, tutta la storia del 900, tutta l'operosità del dopoguerra, ci lasciano quelli del boom economico, della lambretta e della lettera 32."
Lo scrive sulla sua pagina di Facebook Giulia Ceci, infermiera che lavora in una struttura sanitaria di Colorno.
"Ci lasciano quelli dell'Italia industriale, quelli della valigia verso il lavoro, della campagna verso la città, quelli che hanno cambiato il paese in meglio. Quelli della scuola democratica, della famiglia democratica, del comunismo e del consumismo democratico. Se ne vanno quelli dei dikdik, dei fotoromanzI e amarcord, Se ne vanno quelli delle utopie, degli anni di piombo, dell'emancipazione e del riformismo. Se ne vanno le mani di chi sapeva fare. E vanno via così, senza salutare tutto quello che hanno lasciato, prima di salire d'urgenza su un'ambulanza, senza dire nulla senza un finale che abbia un senso, come in una sala di cinema fumosa, quando si rompeva la pellicola. Mentre tutti corrono, loro se ne vanno portando con sè un mondo di saggezza, consapevolezza, calma e libertà. E io stanotte, mentre tutti dormono, in questo nero silenzio che puzza terribilmente di amuchina, guardo il cancello chiuso e provo a pensare che domani andrà tutto bene."
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cicuta |
Oggetto: DEMATERIALIZZAZIONE RICETTE 25 Mar, 2020 - 08:47
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cicuta |
Oggetto: E BRAVI ITALIOTI! 24 Mar, 2020 - 18:59
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I n questi casi non basta una sanzione, ci vorrebbe una denuncia penale. Chi ha gettato a terra guanti e mascherine, oltre che ad inquinare l'ambiente crea pericolo di contagio Coronavirus, dove buttare i guanti in lattice? E' un'interrogativo che in molti si pongono in questi giorni in cui l'epidemia e le regole per ridurre il rischio di contagio sono state allargate a tutta l'Italia. Innanzi tutto è fondamentale non lasciarli in giro o disperderli nell'ambiente. Oltre che per buona norma civica, infatti, questo sarebbe deleterio qualora fossero stati in contatto con persone o superfici infette. Chi si potrebbe trovare a toccarli o raccoglierli, infatti, potrebbe così trovarsi infettato. E' bene ricordare inoltre che il corretto smaltimento dei guanti monouso in lattice avviene attraverso il bidone del rifiuto secco o indifferenziato(Manca la foto con un mucchio di guanti gettati a terra...se la trovo rimedio)
Milioni di persone hanno utilizzato mascherine monouso per intere settimane, con l'intento di proteggersi dal COVID-19. Non tutte queste mascherine, però, sono state smaltite nel modo giusto e ora migliaia di questi prodotti si stanno riversando sulle spiagge
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cicuta |
Oggetto: beh, ragazzi,,, 15 Mar, 2020 - 11:42
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RONALDO E TOTTI SCENDONO IN CAMPO NELLA LOTTA CONTRO IL CORONAVIRUS
Anche Cristiano Ronaldo scende in campo nella lotta contro il Coronavirus, con tutti i mezzi a sua disposizione. Attualmente in quarantena a Fuchal, in Portogallo, insieme a tutta la sua famiglia, dopo la positività del compagno di squadra Daniele Rugani, l'attaccante della Juventus è stato protagonista di una iniziativa raccontata da Marca. Il cinque volte Pallone d'Oro ha deciso di convertire i suoi hotel in ospedali.
Le strutture potranno essere utilizzate in maniera completamente gratuita dai malati di Covid-19. Inoltre medici, infermieri e personale verranno infatti pagati direttamente da Ronaldo. Uno sforzo grande e concreto, che sta strappando applausi in Spagna e in Portogallo. "Ronaldo pagherà di tasca propria anche i medici e chiunque lavorerà nelle strutture per renderli al più presto ospedali accessibili a tutti, aiutando così la sanità in Portogallo a reggere in questo momento difficile", è quanto ha scritto Marca.
Questo il messaggio che CR7 ha mandato alcuni giorni fa dalla quarantena: "Il mondo sta vivendo un momento davvero difficile, che richiede massima attenzione da parte di tutti noi. Oggi vi parlo non come un giocatore di calcio professionista, ma come un figlio, come un padre. È importante seguire le istruzioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per capire come affrontare al meglio l'emergenza".
"La difesa della vita va oltre ogni diverso tipo di interesse. Vorrei offrire tutta la mia solidarietà a coloro che stanno lottando contro il virus, come il mio compagno di squadra Daniele Rugani. Il mio continuo supporto va agli splendidi professionisti che stanno mettendo in gioco le loro vite per salvare tutti noi".
ANCHE TOTTI SCENDE IN CAMPO
L'ex capitano giallorosso, in collaborazione con Dash, dà il via alla raccolta fondi per l'istituto laziale in prima linea contro il Coronavirus
"Ragazzi, sono giorni difficili per l'Italia, ma insieme ce la faremo. Ed è per questo che anche io e Dash scendiamo in campo per vincere questa partita. Tutti insieme. Ci siamo già portati a casa il primo tempo, donando 15 apparecchi per il monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti ma, nel secondo tempo, unitevi a noi: ogni donazione, anche quella più piccola, sarà fondamentale per acquistare altri macchinari e vincere questa partita insieme. Grazie!" |
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