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E queste sono le mie orchidee (Cymbidium), che quest'anno hanno deciso di strafare.
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Primavera vien danzando.....
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_________________ Preferisco le eccezioni - Wislawa Szymborska |
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cicuta |
Oggetto: la leggenda del crisantemo 03 Nov, 2018 - 12:12
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LA LEGGENDA DEL CRISANTEMO
Questo fiore conserva per tradizione una mesta associazione alla ricorrenza dei Morti che si celebra il 2 novembre di ogni anno.
Ma a dispetto di questo triste abbinamento, l'alone misterioso che aleggia sulle origini di questo fiore è esattamente l'opposto: la sua fioritura è un inno alla vita. Chi ricorda altri fiori che raggiungono la fioritura a fine autunno, quando la stragrande maggioranza dei fiori già soccombe alle prime avvisaglie del tardo autunno o dei primi rigori invernali La leggenda così racconta: In un piccolo e remoto paesino di campagna viveva con sua mamma un bambino orfano di padre. Il suo nome era Cristiano e non aveva mai conosciuto suo papà, morto di una grave malattia prima ancora che nascesse.
Viveva con la madre che sgobbava da mattina a sera facendo le pulizie nelle case altrui, stirando i vestiti di alcuni signori del paese, coltivando un piccolissimo orticello a ortaggi e fiori. La vita per la mamma si era fatta dura dopo la morte del papà, ma nonostante questo non faceva mancare nulla al figlio, a cominciare dall'istruzione e dall'insegnamento di sani princìpi. Proprio perché i soldi non erano tanti, anzi appena sufficienti, il figlio portava indumenti magari rattoppati e lisi dal tempo, ma sempre puliti e decorosi. I pasti, in linea con le scarse disponibilità economiche della famiglia, erano piuttosto frugali e, in una mutua solidarietà silenziosa, a volte l'uno fingeva all'altro poco appetito per favorire l'altro della propria razione di cibo. Una zuppa di cipolle era il pasto migliore che potevano permettersi, ma spesso dovevano accontentarsi di un tozzo di pane raffermo che ammorbidivano nell'acqua.
Un inverno estremamente rigido ridusse a letto la mamma di Cristiano, con l'inevitabile interruzione dell'introito di quei pochi spiccioli che la mamma guadagnava. Le medicine di cui necessitava la mamma erano troppo costose per le loro disponibilità e quantunque il ragazzo s'ingegnasse con piccoli lavoretti e servigi a racimolare qualche spicciolo, questi erano appena sufficienti a garantire un brodo caldo alla mamma e qualche tozzo di pane. Ogni giorno che passava Cristiano vedeva il progressivo deperimento della mamma e gli si struggeva il cuore nel sentire di notte la sua tosse cavernosa ed il suo respiro affannoso.
Una sera terribile di tuoni e lampi, Cristiano sentì bussare all'uscio. Aprì la porta e vide una malmessa vecchietta tutta inzuppata, che si reggeva a stento su un bastone. Senza indugio Cristiano porse il proprio braccio alla vecchietta e la fece accomodare su una sedia vicino al misero fuoco che si sprigionava dal camino. Una volta che la vecchietta fu riscaldata, Cristiano la portò vicino al tavolo della credenza e le porse la sua cena: un piatto di brodo ben caldo ed un tozzo di pane, scusandosi di non poterle offrire di più.
Finita la cena, la vecchietta, che altro non era che una fata sotto false sembianze, si svelò al ragazzo: "Cristiano, stasera ho conosciuto la tua bontà d'animo. Come fata, voglio ringraziarti a modo mio per esserti privato della tua cena. So che tua mamma è molto malata e che non potete permettervi le cure mediche. Ebbene, sappi che da domani starà meglio e vivrà con te almeno tanti altri giorni quanti i petali del fiore che all'alba di domani mi farai trovare all'esterno dell'uscio di casa. Detto questo svanì dalla vista dell'attonito Cristiano che, dopo l'iniziale sbigottimento, fra lo sbalordito e l'incredulo si precipitò nel piccolo orticello ove colse un fiore che assomigliava ad una dalia dei giorni nostri.
L'ingegnoso fanciullo sapeva il fatto suo e tanto era il desiderio di poter godere della compagnia della mamma per molti altri anni, che maturò il suo disegno: portò il fiore in casa e con una forbice affilata e mano ferma incise ognuno dei già tanti petali del fiore fino ad ottenere tantissime minuscole listarelle. Prima dell'alba ripose nel posto stabilito il fiore,trasformato come i nostri attuali crisantemi ricchi di fitti petali ricurvi su se stessi,ed infine stanco si addormentò.
L'indomani il fiore era sparito e, come promesso dalla fata, la mamma di Cristiano guarì e godette della vicinanza di Cristiano ancora per moltissimi anni. Ecco perché questo fiore, poi chiamato Crisantemo, a dispetto del suo prevalente uso sulle tombe cimiteriali, rappresenta invece un simbolo di vita e come tale, in ossequio alla leggenda, anche simbolo di 'tenacia' alla sopravvivenza nei rigori climatici stagionali. (dal web)
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assodipicche |
Oggetto: La fioritura delle Amarillys 05 Mag, 2018 - 08:14
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Il nome della pianta, di origine greca, deriva da una nome di donna, che a sua volta deriva dal verbo "amarysso", che significa splendere o brillare. Virgilio (70 – 19 a.C.) la cita nelle Bucoliche (composte tra il 42 e il 39 a.C.), quando fa decantare a Titiro (un pastore) la bellezza della sua Amarillide. La pianta è anche conosciuta come "suocera e nuora", perché le corolle dello stesso stelo sbocciano dandosi sempre le spalle. Quelle che ho io (nella foto), sono comunemente dette "Amarillis belladonna"  |
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assodipicche |
Oggetto: Le mie Cymbidium rosa. 08 Apr, 2018 - 16:11
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Alma |
Oggetto: 18 Ott, 2017 - 20:12
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che bello!
Funziona di nuovo il vecchio metodo per inserire le foto!
A volte basta saper aspettare! Eh.eh!
Questa piantina è piccolina, il vaso misura 3 cm.
La trovo buffa, sembra che abbia un cappuccio di lana sopra!
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Alma |
Oggetto: 07 Set, 2017 - 18:28
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Eh! da giovane mi sarebbe piaciuto fare astronomia…chiesi un telescopio per natale e mi arrivò un microscopio…Bhà…
Sulla wiki la MU1 è circondata da un cerchietto rosso. che. chissà perché nn appare nel copiarla. Cmq, vedi la stella grossa quasi sotto la scritta scorpius? Vai giù in verticale e quella un po’ più piccola è lei!
Mu1 Scorpii
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Mu1 Scorpii (μ<sup>1</sup> Sco / μ<sup>1</sup> Scorpii) è una stella binaria appartenente alla costellazione dello Scorpione. Nonostante abbia magnitudine apparente 3,04 è solo la tredicesima stella in ordine di luminosità all'interno della costellazione. Ciò è dovuto al fatto che lo Scorpione è la costellazione con il maggior numero di stelle con magnitudine inferiore a 3. Questa stella ha anche un nome proprio, Denebakrab, che tuttavia viene raramente utilizzato. |
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assodipicche |
Oggetto: La bandiera del Brasile 07 Set, 2017 - 16:33
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Ma certo che vi spetta un premio, non foss’ altro che per aver partecipato!
Allora: il nome scientifico di questa pianta –che può raggiungere anche i 15 metri- è “Caesalpinia echinata”, appartenente alla famiglia delle Fabacee. Ma il nome popolare in portoghese è “pau brasil”, cioè “albero del brasile”, probabilmente perché produce una resina rossastra( in portoghese “brasa” significa brace, forse indicava legna da bruciare). L’albero, originario della foresta vergine, un tempo ricopriva letteralmente le coste del Brasile, appunto grande produttore di legna da ardere. In inglese la pianta è nota come "Brazilwood tree" (albero del legno brasile). Un altro nome è "pernambuco".
In ogni caso, come spesso capita nelle attribuzioni etimologiche, è solo un’ipotesi quella della derivazione del nome dello stato!
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Alma |
Oggetto: 03 Set, 2017 - 15:08
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Seguendo le tue tracce cicu. sono arrivata al " pernambuco" pianta e stato del brasile che io nemmeno sapevo esistesse.
ehm... asso... ci meritiamo tutte e due un premietto, vero ? 
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Ecco un'altra immagine di questa pianta. Preciso che dal suo nome -secondo l'ipotesi più accreditata- deriva quello di uno stato dell'America del Sud.Più di così......  |
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