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Sicko Una nuova convincente provocazione di Moore: questa volta in ambito sanitario Consigliato: Sì*dalla media dei giudizi del pubblico, critica e dizionari.
Regia di Michael Moore con . Genere Documentario produzione USA, 2006 Durata 120 minuti circa. In programmazione in 39 sale cinematografiche.
Questa volta il bersaglio di Michael Moore è il sistema sanitario statunitense che condanna a morte certa migliaia e migliaia di persone perché prive di un'assicurazione. Ma questo argomento non è che il prologo di Sicko perché in un breve arco di tempo l'attenzione si concentra su quelli che invece possiedono una copertura assicurativa. Il fatto veramente inquietante è la scoperta che le grandi e piccole società del settore escogitano qualsiasi strategia per evitare di pagare il dovuto.
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_________________ Il cammino è lungo e tutto ancora da inventare.
Buon viaggio! Sia fuori che dentro.”
Tiziano Terzani.
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Marialuna, se riportavi tutta la scheda si capiva meglio.
Ciao, per me sei sempre un'amica.
Siamo all'inizio del XX secolo, in Austria. Eisenheim è un adolescente innamorato (e ricambiato) della bella Sophie: la ragazza però, è promessa sposa del Principe Leopoldo, erede al trono. I due sono costretti a separarsi ed Eisenheim scompare dalla circolazione. Quindici anni dopo, il ragazzo è cresciuto e strega Vienna con spettacoli nei quali mette in mostra le sue incredibili doti di illusionista: una sera incontra Sophie, e l'amore si riaccende, ma il Principe Leopoldo, aiutato dall'Ispettore Generale Uhl, capo della Polizia, fa di tutto per stroncare una volta per tutte la relazione… The Illusionist è la storia di un triangolo sentimentale: alla magia dell'amore, si aggiungono gli stupefacenti incantesimi di Eisenheim, padrone del palcoscenico e dell'arte dell'illusione. Neil Burger, il regista, è bravo a raccontare la storia con stile asciutto e a rappresentare una Vienna credibile e vivace, grazie all'eccellente fotografia di Dick Pope. Le uniche perplessità riguardano un plot forse troppo convenzionale, vista la materia trattata, e a cui manca, pur essendo di fatto presente ma troppo prevedibile, un valido colpo di scena finale. La sceneggiatura si concentra sulla storia d'amore e sull'evoluzione dei personaggi, mentre restano appena accennati temi che forse avrebbero meritato un maggiore approfondimento come il contrasto fra scienza e magia e tra raziocinio e immaginazione. Nel cast brillano l'ambiguo Paul Giamatti e la bella Jessica Biel, mentre a sembrare un po' spaesato e fuori parte è proprio Edward Norton, la cui performance è valida, ma lontana dai suoi (altissimi) standard, quasi che l'attore fosse soverchiato dalla magia del personaggio che interpreta. Menzione speciale invece, per l'eccezionale score di Philip Glass, musicista ricercato e minimalista, che colpisce orecchie e cuore dello spettatore, con melodie capaci di avvolgere il film in un'aura magica. Grazie anche a questo fondamentale contributo, The Illusionist, offre numerosi momenti emozionanti, appassionanti, e una sequenza, quella dello spettacolo con “l'albero di arance “, da iscriversi direttamente nella storia del cinema. |
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Un film da vedere è: L'illusionista di Neil Burger 2006
The Illusionist è la storia di un triangolo sentimentale: alla magia dell'amore, si aggiungono gli stupefacenti incantesimi di Eisenheim, padrone del palcoscenico e dell'arte dell'illusione. Neil Burger, il regista, è bravo a raccontare la storia con stile asciutto e a rappresentare una Vienna credibile e vivace, grazie all'eccellente fotografia di Dick Pope.. Nel cast brillano l'ambiguo Paul Giamatti e la bella Jessica Biel, mentre a sembrare un po' spaesato e fuori parte è proprio Edward Norton, la cui performance è valida, ma lontana dai suoi (altissimi) standard, quasi che l'attore fosse soverchiato dalla magia del personaggio che interpreta. Menzione speciale invece, per l'eccezionale score di Philip Glass, musicista ricercato e minimalista, che colpisce orecchie e cuore dello spettatore, con melodie capaci di avvolgere il film in un'aura magica. Grazie anche a questo fondamentale contributo, The Illusionist, offre numerosi momenti emozionanti, appassionanti, e una sequenza, quella dello spettacolo con “l'albero di arance “, da iscriversi direttamente nella storia del cinema. |
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Ultima modifica di marialuna il 21 Ott, 2008 - 01:04, modificato 1 volta in totale |
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marialuna |
Oggetto: Lady in the water 30 Ago, 2007 - 00:13
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Lady in the water un film del 2006, di M. Night Shyamalan con Paul Giamatti, Bryce Dallas Howard, Bob Balaban, Jeffrey Wright.
Se non credete alle fiabe, se siete cinici prima ancora che scettici, questo film non è per voi. Se invece avete bisogno di credere in fatti inverosimili, in creature fantastiche e siete disposti ad aiutarle nella loro nobile impresa di salvare il mondo, allora tuffatevi nella piscina del Cove, perché Lady in the water è una fiaba straordinaria.
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tiziana |
Oggetto: 26 Ago, 2007 - 13:36
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marialuna |
Oggetto: per tiziana e laila 26 Ago, 2007 - 00:04
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Ultima modifica di marialuna il 21 Ott, 2008 - 01:00, modificato 1 volta in totale |
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laila |
Oggetto: 25 Ago, 2007 - 17:47
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Gattina grazie e scusami ,non avevo letto la tua risposta me l'ha segnalata Scugnizzo,che tra l'altro mi diceva in Yahoo messenger che non riesce ad entrare nel sito anziani ,allora pprofitto per chiedere qui se qualcuno della redazione può dire il motivo ,scusami gattina baciotto e grazie delle informazioni |
_________________ Laila |
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laila |
Oggetto: 25 Ago, 2007 - 08:14
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Grazie Maria luna ....ma non ho emule mannaggia!E non so come si fa a scaricarlo...sono una frana...ciao e buona giornata  |
_________________ Laila |
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Ultima modifica di marialuna il 21 Ott, 2008 - 01:06, modificato 1 volta in totale |
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LA LEGGENDA DI BAGGER VANCE di Robert Redford
Georgia, 1931, nel pieno della Grande Depressione. Junuh è un ex campione di golf che, tornato traumatizzato dalla prima guerra mondiale, ha perso il suo talento e sembra capace solo di sopravvivere a se stesso. Quando Adele, suo antico amore, gli propone di tornare ad esibirsi contro i due più forti campioni del tempo così da salvare il bellissimo campo voluto dal padre morto suicida, accetta la proposta senza entusiasmo. Ma una notte spunta improvvisamente dal nulla un caddie nero, Bagger Vance, che a furia di aforismi e battute gli fa ritrovare fiducia in se stesso e voglia di giocare. Tutta la vita è una partita di cui non importa il risultato, l’importante è ritrovare il proprio autentico swing…
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Grazie kinkaku, sei gentilissima. Comunque il film sono riuscita a trovarlo e, finalmente, l'ho rivisto! Grazie per la bellissima immagine; la salvo e la uso come copertina del dvd. Smack |
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Kinkaku |
Oggetto: 17 Gen, 2007 - 16:39
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Ciao Marialuna, ero entrata per provare a parlare un po' di cinema, come amavamo fare quando Pamina ci deliziava con i suoi acuti giudizi o informazioni.
Ho letto la tua richiesta e allora sono andata a cercare nelle vecchie videocassette e sono lieta di aver trovato il tuo Oncle d'Amerique 
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Sto cercando il film: "Mon oncle d'Amerique " di Alan Resnais Qualcuno l'ha visto o, ancor meglio, ha il VHS?
Trama Nel film s'intrecciano le vicende di tre protagonisti. Jean Le Gall (50 anni) proviene da una famiglia borghese, e' sposato, ha due figli, e' dirigente alla televisione francese di Stato, ha ambizioni saggistiche (una ricerca sul mito del sole), viene estromesso dall'ufficio, convive qualche tempo con Janine, e' afflitto da coliche renali. Janine Garnier (trentenne) viene da una famiglia operaia e comunista, fugge di casa per fare l'attrice, poi passa a fare la stilista in una fabbrica tessile, il che la mette in contatto con Rene', lotta per il lavoro e per salvare il proprio legame con Jean. Rene' Ragueneau (40 anni) cattolico praticante come la famiglia di contadini da cui proviene, sposato, due figli anche lui, lascia i campi e diviene dirigente in un'industria tessile. Tenace, metodico, conservatore, viene soppiantato da un giovane ambizioso e aperto alle nuove tecnologie. Irritato, deluso, scivolando sempre piu' in basso nella scala produttiva, afflitto da ulcera, Rene' tenta il suicidio. Per quanto si agitino e si sforzino di capire, i tre non riescono a darsi conto dei propri comportamenti: sono infatti dei personaggi-cavie. A spiegarcelo interviene frequentemente in voce fuori campo o in immagine lo stesso Henri Laborit, alle cui idee si e' rifatto Resnais per il suo film. Laborit, medico-chirurgo e poi ricercatore biologo con presunzioni di filosofo, spiega i comportamenti umani press'a poco cosi': non diversamente dagli animali, l'uomo e' determinato dalla struttura biologica e ambientale e dagli apprendimenti dei primi tre anni: o si domina o si e' dominati; uniche reazioni vitali la lotta o la fuga; nell'impossibilita' si ricorre all'inibizione, che crea il blocco-angoscia, da cui derivano ulcera, cancro, follia, morte. Tutto cio' e' reso filmicamente, oltre che dalle situazioni, dal continuo riferimento ai comportamenti dei topi e da frequenti inserti dei film piu' familiari ai protagonisti. |
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