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Untuffonelblu |
Oggetto: Una lettura sorprendente! 07 Apr, 2022 - 17:56
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Ho appena finito di leggere un libro che mi ha sorpreso. Ho sempre amato Steinbeck che fa parte, insieme a tanti altri, dei miei amori giovanili e guardando sul sito dove compro sempre i libri, ho trovato "Diario russo" appunto di Steinbeck che risale a un suo viaggio del 1948. E' stupefacente, paragonata all'oggi, l'immagine che offre di Kiev e degli ucraini e della desolazione del dopoguerra che lì i tedeschi hanno devastato. E' interessante anche il resto del resoconto del viaggio che tocca Mosca, Stalingrado e Tblisi. Un ritratto scorrevolissimo della triste vita ai tempi di Stalin. Già che ci sono, tempo fa avevo letto anche "Viaggio in Russia" del grande scrittore Stephen Zweig, un libricino che risale a una sua visita in Russia del !928. Di questi tempi è interessante riflettere sui precedenti di quello che accade oggi. Chissà cosa direbbe oggi Tolstoj.........
( Credevo che il sito fosse stato chiuso, perchè da molto tempo non lo trovavo più sul web e sono contentissima di avervi ritrovato)
Un abbraccio
Francesca
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assodipicche |
Oggetto: Il libro, oggetto misterioso. 23 Mar, 2021 - 17:33
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Sorprendente! Biblioteca trovata in Tibet contenente 84.000 manoscritti (libri) segreti, che includono la storia dell'umanità di oltre 10.000 anni. Monastero di Sakia. Forse la più grande biblioteca del mondo sulla lontana storia del pianeta. È stato scoperto dietro un enorme muro.
È lungo 60 metri e alto 10 metri
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cicuta |
Oggetto: Deceduto Quino, il papà di Mafalda 01 Ott, 2020 - 21:40
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Un pensiero a te, Quino, per le tante volte che Mafalda mi ha regalato un sorriso con la sua caustica ironia! R.I.P.
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cicuta |
Oggetto: La più bella storia d'amore 18 Apr, 2020 - 18:02
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moniaxa |
Oggetto: Re: Sepulveda 17 Apr, 2020 - 08:20
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 cicuta ha scritto:
È morto a 70 anni per coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Era stato ricoverato il 29 febbraio nel reparto malattie infettive dell'Ospedale dell'Università centrale delle Asturie (Huca) a Oviedo, a causa di una polmonite associata al nuovo coronavirus. Ad informare del decesso del celebre scrittore, sceneggiatore e regista è stato un portavoce della famiglia.
Sepulveda è stato il primo paziente illustre a essere risultato positivo al Covid-19; aveva iniziato a sentirsi male il 25 febbraio, due giorni dopo essere tornato da un viaggio a Povoa de Varzim, nel Nord del Portogallo, dove si era recato per un festival letterario. Dopo la diagnosi da Covid-19 arrivata da una clinica privata, è stato trasferito all'Huca con la moglie, la poetessa Carmen Yanez, anche lei con sintomi da coronavirus. La donna due settimane fa è poi risultata negativa al tampone. Le condizioni di salute dell'autore di "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" e de "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" si erano aggravate nelle ultime settimane, non rispondendo in modo positivo ad antibiotici e trattamenti e avendo sommato alla polmonite anche altre patologie e problemi a diversi organi vitali, hanno fatto sapere fonti sanitarie. Il suo era stato primo caso di coronavirus nelle Asturie.

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cicuta |
Oggetto: Sepulveda 16 Apr, 2020 - 13:52
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È morto a 70 anni per coronavirus lo scrittore cileno Luis Sepulveda. Era stato ricoverato il 29 febbraio nel reparto malattie infettive dell'Ospedale dell'Università centrale delle Asturie (Huca) a Oviedo, a causa di una polmonite associata al nuovo coronavirus. Ad informare del decesso del celebre scrittore, sceneggiatore e regista è stato un portavoce della famiglia.
Sepulveda è stato il primo paziente illustre a essere risultato positivo al Covid-19; aveva iniziato a sentirsi male il 25 febbraio, due giorni dopo essere tornato da un viaggio a Povoa de Varzim, nel Nord del Portogallo, dove si era recato per un festival letterario. Dopo la diagnosi da Covid-19 arrivata da una clinica privata, è stato trasferito all'Huca con la moglie, la poetessa Carmen Yanez, anche lei con sintomi da coronavirus. La donna due settimane fa è poi risultata negativa al tampone. Le condizioni di salute dell'autore di "Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare" e de "Il vecchio che leggeva romanzi d'amore" si erano aggravate nelle ultime settimane, non rispondendo in modo positivo ad antibiotici e trattamenti e avendo sommato alla polmonite anche altre patologie e problemi a diversi organi vitali, hanno fatto sapere fonti sanitarie. Il suo era stato primo caso di coronavirus nelle Asturie.
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Non siamo molto "acculturate", Moni.... dobbiamo studiare di più   |
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Io fino ad oggi non sapevo nemmeno che esistesse, ora leggo che in testa alla classifica dei libri più venduti c'è Giulia de Lellis con il suo libro "Le corna stanno bene su tutto. Ma io stavo meglio senza”... 53 mila copie vendute in una sola settimana! (come Andrea Camilleri quando pubblicava un nuovo romanzo di Montalbano!!!). La De Lellis, ex corteggiatrice di Uomini e donne (!!!!), si vanta di non aver mai letto un libro nella sua vita, quindi nemmeno il suo, anche perchè se lo è fatto scrivere dalla ghostwriter Stella Pulpo, altra "buona penna", resa famosa dal blog “Memorie di una vagina“.... Preziose mani rubate alla vanga.... mi verrebbe da dire, ma è evidente che il grosso successo di questi personaggi così inconsistenti è decretato da tutti quelli altrettanto inconsistenti che li seguono e comprano i loro "libri", se proprio così li vogliamo chiamare....
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liliana |
Oggetto: 22 Set, 2019 - 11:23
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Non poteva mancare tra le mie letture un libro di poesie ed ho scelto:
Per chi ama la poesia
Titolo:
Inaspettata vena poetica
Autore: Mario Ugo Consani
Le sue stesse parole come commento:
Ho sempre odiato le poesie perché costretto a sciorinare a memoria quelle studiate a scuola. Poi, una sera di aprile di sei anni fa, la svolta: la notizia che una cara amica aspettasse il primo figlio mi ispirò dei semplici versi che scrissi. Da allora non mi sono più fermato trovando nei fatti della vita quotidiana, nella contemplazione della Natura, e del mare in particolare, ma anche nell’Amore, le principali fonti di ispirazione. Le mie sono poesie semplici, in rima baciata, ma anche no, che spero possano rappresentare un piacevole momento di emozionale relax in chi vorrà leggerle.
anche no, che spero possano rappresentare un piacevole momento di emozionale relax in chi vorrà leggerle. |
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liliana |
Oggetto: Se i pesci guardassero le stelle 14 Set, 2019 - 09:50
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Sono passati molti mesi da quando ho letto questo libro :
"Se i pesci guardassero le stelle"
di Luca Ammirati
Editore:DeA Planeta Libri Data di Pubblicazione Gennaio 2019

Il racconto è di "Samuele" che ha trent’anni,ma può riguardare ciascuno se si ha una gran voglia di essere felice e la fastidiosa sensazione di girare a vuoto, proprio come fa Galileo, l’amico del protagonista “molto speciale” con il quale si confida ogni giorno.
Sognatore nato, sfortunato in amore, vorrebbe diventare un creativo pubblicitario ma i suoi progetti vengono puntualmente bocciati. Così di giorno è un reporter precario e malpagato, mentre la sera soddisfa il proprio animo poetico facendo la guida al piccolo osservatorio astronomico di Perinaldo, sopra Sanremo: un luogo magico per guardare le stelle ed esprimere i desideri. Proprio lì, la notte di San Lorenzo incontra una misteriosa ragazza, che dice di chiamarsi Emma e di fare l’illustratrice di libri per bambini. Samuele ne rimane folgorato e la invita a cena, ma è notte fonda e commette il più imperdonabile degli errori: si addormenta. Quando si risveglia, Emma è scomparsa nel nulla. Ma come la trovi una persona di cui conosci soltanto il nome? Non sarà l’ennesimo sogno soltanto sfiorato? In un tempo in cui persino l’amore sembra un lusso che non possiamo permetterci, questo romanzo di Luca Ammirati ci ricorda che per realizzare i nostri desideri è necessaria un’ostinazione che somiglia molto alla follia. E che a volte bisogna desiderare l’impossibile, se vogliamo che l’impossibile accada.
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liliana |
Oggetto: 30 Ago, 2019 - 15:19
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Chiedo scusa per gli errori di stampa non voluti dalla sottoscritta
Grazie Liliana
Inviato da Riccardo interessante da condividere

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La bellezza dell’italiano Un abecedario illustrato
Elogio dell’italiano. La struttura della nostra lingua induce ad argomentare secondo principi oggettivi: per questo dovrebbe avere un ruolo rilevante nel mondo contemporaneo
L’idioma della chiarezza
«La parola sovrintende nel laboratorio dell’universo»: in una scrittura ricca di immagini per colmare il discorso di aperture e dati conoscitivi, Campa offre la chiave dell’avventura concettuale del suo recente volume. Studio ponderoso insolito, perché la riflessione vi si snoda in serrata concatenazione dei ragionamenti da meditare; in ampiezza di orizzonti culturali e molteplicità di riferimenti. Fra storia e filosofia, letteratura e linguistica, antropologia e scienze esatte, musica e psicanalisi, arte e politica, Campa – professore emerito di Storia delle Dottrine politiche a Siena – tratta le vaste implicazioni epistemologiche, nella società contemporanea, della lingua: risorsa che consente alle «diverse postulazioni concettuali» d’interagire fra loro, nel compendio di giudizi e argomentazioni «con i quali si esplica la temperie sociale».
Il concetto stesso di frontiera linguistica si fa pluridimensionale nella realtà socialmente, economicamente composita dell’Europa odierna. Malgrado contrasti e strappi, s’impone una visione della nostra identità quale immedesimazione culturale multietnica e plurilinguistica, entro un’attitudine di dialogo e interrelazioni da costruire con una coscienza democratica nuova. Nella Babele attuale per intendersi le comunità internazionali devono disporsi a una concessione appunto linguistica, per delineare un’area di comprensione e scambio informativo/comunicativo adeguati. L’adozione della lingua inglese a passe-partout dello scambio verbale ne è effetto. Con il suo patrimonio di tradizioni ogni lingua esprime però un mondo di contenuti, caratteristiche conoscitive ed epistemologiche peculiari, e irrinunciabili: così concorre al pluralismo, a una complementarità conoscitiva che, solo nella complessità, può essere utile a ulteriori conquiste intellettuali e civili. L’italiano ha una stratificazione sontuosa di lasciti storici: latino in primis, poi greco, longobardo, arabo, normanno, spagnolo, albanese, eccetara; il rumeno, parlato dall’intera popolazione senza significative varianti, si tiene stretto a quello della latinità. Né va scordato che la giobertiana «repubblica delle lettere», all’insegna della geografia e della storia d’una Italia molteplice e così naturalmente europea, fa riscontro alla società delle corti, dei salotti e dei teatri dell’epoca moderna in «una dimensione culturale sovranazionale e transconfessionale», che Francia, Spagna e Italia stessa hanno saputo serbare in «una propensione unitaria verso la conoscenza e la rappresentazione della stessa nelle sue estrinsecazioni umanistiche, scientifiche, artistiche, religiose». E nel XIX-XX sec. il portoghese giunge a saldare due universi espressivi, iberico e brasiliano, modulati dalla nostalgia: alla riflessione esistenziale di Machado de Assis fa pendant la scrittura degli eteronimi di Pessoa.
I molteplici orizzonti linguistici, ragionativi, possono trarre dal paradosso di un monolinguismo aggressivo. Nel trionfo dell’economia, della propaganda pubblicitaria e della società neotecnologica, l’inglese è assunto a lingua di una presunta esattezza scientifica a priori e più usato come veicolo di omologazione: che manipola e realizza imprecisioni, ambiguità, deformazioni concettuali, e gioca al ribasso in molti ambiti. Le culture scientifica e umanistica sono spesso contrapposte, mentre la loro complementarità consiste nell’interazione che animano da sempre. Non per nulla, la «letteratura più accreditata a livello mondiale è rappresentata da cultori di discipline scientifiche e tecnologiche»: gli ingegneri Dostoevskij, Musil o Gadda; l’assistente farmacista e studente di medicina Ibsen; i medici Céline e Bulgakov; il chimico Primo Levi. Il minimalismo conoscitivo dell’inglese dovrebbe servire solo «per intendersi in linea di principio», chiuso com’è ora in una emissione standardizzata da «schematismo congressuale» e «per gli affari, i viaggi e il turismo». Del resto è scritto in italiano il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (Per Giovanni Battista Landini, 1632) di Galileo: la moderna cosmologia. Dunque la nostra lingua può fornire alla conoscenza convenzioni universali, come già il latino con la consecutio temporum.
Se lo stesso relativismo e la crisi del linguaggio poggiano nell’idea errata che la verità oggettiva sia sinonimo di verità assoluta, fra scetticismo e dubbio sistematici vince una neosofistica fautrice della convenienza pratica; mentre grazie a Socrate il concetto è l’acquisizione oggettiva delle esperienze individuali. L’opinione corrente «non ha senso se non è suffragata da un’intesa concettualmente vincolante. I sofisti contemporanei evocano l’orda vandalica che precede la riflessione socratica».
Nel teatro dell’assurdo, la parola di Beckett «vagola vagabonda senza essere intristita della sua versatilità»; e per Sartre il linguaggio è inadeguato «a declinare le performances della materia nel suo stadio primigenio». La frattura fra il linguaggio e la realtà, fra attendibilità e precisione è però solo apparente: il primo può trovare una energia esplicativa in una misura capace di «conferire alla realtà un grado di rilevazione oggettiva». Per Cervantes, Shakespeare, Goethe, Balzac, c’era una relazione organica fra la realtà oggettiva e l’immaginazione; e per Pound è ancora la letteratura «l’unico strumento in grado di animare e vivacizzare la locuzione e la descrizione». In Estetica e romanzo Bachtin scrive non a caso che la lingua «per la coscienza che vi vive, non è un astratto sistema di forme normative, ma una concreta opinione pluridiscorsiva sul mondo». Per questo – come compresero Leopardi e anche l’austriaco Kraus con la rivista satirica «Die Fackel» (1899-1936) –, il compito preminente degli intellettuali è combattere contro ogni forma di abbandono della cultura, di approssimazione e contro gli stereotipi, evidenziando «la traiettoria cognitiva compiuta dalle comunità» anche quelle in apparenza meno concludenti. Confidando nelle proprie tradizioni, la lingua italiana può perciò ritagliarsi un ruolo nel mondo contemporaneo, ruoloantropologia di cui i nostri intellettuali devono assumere la responsabilità storica. Per Campa il declino della lingua latina nel curriculum studiorum delle ultime generazioni degli Italiani «ha inferto una lesione storica alla lingua italiana», che per declinazione è «destinata a perpetuare, per committenza intellettuale, la consecutio temporum e i periodi ipotetici: il corrispettivo in chiave narrativa e dichiarativa della segnica universale delle scienze matematiche, fisiche, biologiche, speculative.[…] La coerenza nei tempi verbali induce l’espressione ad argomentare secondo principi intellettualmente ineludibili e consentirebbe alla dialogazione di investigare nel verso della cognizione oggettiva. La salvaguardia della disquisizione democratica è correlata alla verbalizzazione dei pensieri che ambiscono ad accrescere il senso della condizione umana».
Nel convivio greco, dove si univano alto e basso, festa e pensiero, c’erano valori che rendevano l’uomo tale. Uno è proprio la conversazione, lo scambio del Simposio platonico nella e per la lingua, capace di suscitare dialogo e confronto: il chiarimento delle varie teorie conoscitive. Il convivio linguistico di Campa, fra concretezza dei dati e slancio dell’utopia, è una proficua immersione nella cultura europea e un antidoto concettuale salutare contro le ontologie linguistiche e metafisiche disseminate ancora in tanta nostra letteratura contemporanea.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il convivio linguistico.
Riflessioni sul ruolo
dell’italiano nel mondo contemporaneo
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E TU SPLENDI - Giuseppe Catozzella
"Ti insegneranno a non splendere e tu splendi invece" (Pier Paolo Pasolini)
Vorrei consigliarvi questo libro, se non lo avete ancora letto..... A raccontare la storia è Pietro, un ragazzino che trasforma un'estate in un rito di passaggio verso un’età diversa, tra dolore e tenerezza; con una voce scanzonata e irriverente ci racconta come si superano la morte, il tradimento, l’ingiustizia.
Meraviglioso!

"E quando le cose ti chiamano, ti chiamano. Quando sono lì, sono lì per noi. Non importa se ci sono state un secondo o da sempre." Giuseppe Catozzella
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cicuta |
Oggetto: viva il latino 05 Gen, 2019 - 10:07
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NICOLA GARDINI-VIVA IL LATINO-Storie e bellezza di una lingua inutile- Ed. Garzanti- Oggi un'amica carissima, che conosce la mia passione, mi ha regalato il libro. Sono alle prime pagine, e già mi piace assai! Confesso che nutro la passione per tale lingua fin da adolescente; la conobbi frequentando quella che allora si chiamava "scuola media", ma che abbandonai dopo il primo anno per motivi familiari. Dopo anni, come studente-lavoratore, conseguii la licenza media, poi il diploma di Ragioniere; pertanto, niente latino e la mia passione rimase insoddisfatta, ma latente. Mi sono sempre ripromessa di studiarlo una volta in pensione, ma ora vi sono altri motivi che non mi permettono di frequentare i corsi, peraltro anche cari. Così il libro mi è stato particolarmente gradito, e vorrei sapere se qualcuno lo ha letto e che ne pensa
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cicuta |
Oggetto: un libro da regalare a Natale. 15 Dic, 2018 - 08:53
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IL GATTO CHE AGGIUSTAVA I CUORI- Un libro delizioso, , da regalare a chi ama i pelosi ed anche a chi non li ama, ai ragazzi, a Natale magari; esiste anche in formato Kindle acquistabile online; attraverso gli occhi del gatto parla di molte cose, la solitudine, la violenza maschile, la depressione post-partum, gli emigranti...magari "da gatto" e senza pretese di risolvere..ma intanto ne parla e credo che i ragazzi dovrebbero leggerlo e, perchè no, anche gli adulti.
"Come ogni gatto, Alfie adora passare le sue giornate sonnecchiando sul divano davanti al camino. Un po’ di carezze, un po’ di fusa rumorose, ed è felice. Ma all’improvviso è costretto a lasciare la casa in cui è cresciuto, e si ritrova solo e sperduto per le strade di Londra. Tutto cambia quando arriva in Edgar Road, una via piena di verde e di bellissime villette a schiera. Alfie capisce subito che solamente lì può sentirsi di nuovo a casa. Solamente lì può trovare una nuova famiglia. Eppure gli abitanti del quartiere non sono pronti ad accoglierlo. Concentrati sui loro problemi, non hanno tempo per occuparsi di lui. Fino a quando scoprono che non è un gatto come gli altri. Ha un dono speciale: è capace di riconoscere i desideri più nascosti. Alfie sa bene che Claire è ancora in cerca di amore dopo essere stata lasciata dal fidanzato; che Jonathan, cinico e disincantato, in realtà si sente troppo solo, e che Polly vorrebbe solo qualcuno in grado di proteggerla. Giorno dopo giorno, si accorgono di quanto abbiano bisogno di lui. Il loro nuovo amico è pronto ad aiutarli, a provare a cambiare le loro vite, a riaccendere le loro speranze. Perché Alfie è in grado di aggiustare quello che il destino a volte ha rotto e ad ascoltare la melodia silenziosa dei loro cuori. Un romanzo che è un caso editoriale unico. Con 100.000 copie vendute in un mese è salito in vetta alle classifiche inglesi. Adorato dai librai indipendenti, Il gatto che aggiustava i cuori ha acceso tra i lettori un inarrestabile passaparola. Un protagonista dolce e buffo come il gatto Alfie, e la sua capacità di aiutare le persone a ritrovare sé stesse. Un libro che regala felicità, e insegna che c’è sempre una sorpresa in arrivo."
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