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assodipicche |
Oggetto: A propostito di no-vax e dintorni 22 Mar, 2021 - 11:55
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Un paio d'anni fa è stato pubblicato uno studio secondo il quale in Italia si spendono otto miliardi l'anno in maghi e fattucchiere. Otto miliardi!!! Il che significa che in giro d'imbecilli ce ne sono in quantità industriale! E allora ci meravigliamo che ci sia gente che non vuole farsi vaccinare?

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cicuta |
Oggetto: no-vax 22 Mar, 2021 - 06:40
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Purtropo troppo spesso e volentieri le situazioni di separazione sono in qualche modo drammatiche .... difficilmente rimane un equilibrio che soddisfi sia le esigenze del padre che quelle della madre, ma soprattutto quelle dei figli che sono costretti a rinunciare ad una "normale" quotidianità e alla condivisine con entrambi i genitori dei momenti semplici della vita di tutti i giorni. Certo, è vero, come denuncia quello che ha riportato Asso, che i padri spesso si trovano in una situazione di disagio e di necessità che impedisce loro di svolgere il loro ruolo, anche in presenza di una loro volontà di non tirarsi indietro di fronte ai loro "doveri", ma è vero anche molto più spesso che, essendo la cura dei figli quasi totatlmente a carico della madre, anche in una situazione di "coppia", il padre si ritrova, dopo la separazione, a svolgere un ruolo più marginale rispetto alla madre e chiaramente, mancando la convivenza, a doversi "accontentare" dei momenti in cui i figli sono più liberi da impegni.
Io non so se la "colpa" è dei "meccanismi perversi e diabolici di un sistema giudiziario che distrugge la loro vita e quella dei figli", ed è chiaro che ogni caso ha la sua storia, ma ho conosciuto storie di padri che hanno avuto solo pretese senza tenere conto delle esigenze, degli orari scolastici, degli impegni sportivi dei figli, destabilizzando equilibri faticosamente costruiti; non provvedere al mantenimento nemmeno in minima parte, anche in mancanza di lavoro della ex moglie, adducendo disagi economici in realtà inesistenti (e di fatto con redditi consistenti, chiaramente non "ufficiali"); giudici (anche donne) difendere padri che rivendicavano il "diritto a fare i padri" che secondo loro le mogli gli negavano, riconoscendo loro un "affidamento congiunto" che comportava praticamente un "trasloco" settimanale dei figli, anche in un altro paese, compromettendo andamento scolastico e stabilità emotiva dei bambini....
I problemi sono veramente molteplici, e dipende anche molto dall'età dei figli e dal livello di insopportabilità che si è creato nella coppia, ma anche quella descritta nell'articolo è una triste realtà, è una situazione molto grave che chiaramente nei casi di un equilibrio economico al limite della sopravvivenza o oddirittura nei casi di indigenza si aggrava ulteriormente ... L'unica cosa certa è che i bambini, ad ogni età, pagano sempre un prezzo tropo alto per la scelta di adulti che non tengono di conto delle vite che loro hanno creato ... da qualunque parte stia la colpa o il merito ....
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_________________ Preferisco le eccezioni - Wislawa Szymborska |
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moniaxa |
Oggetto: 18 Mar, 2021 - 16:55
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Se è per questo, ci sono anche madri che li ammazzano! Ma non è questo il ragionamento!
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assodipicche |
Oggetto: Il dramma dei padri separati 18 Mar, 2021 - 11:00
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Tutti quanti noi ormai ne conosciamo qualcuno, ma nessuno ne parla. Perché? Questo articolo solleva il problema. <><><>
"Sempre più soli, abbandonati e schiacciati da un sistema giudiziario discriminante e contraddittorio. Alcuni perdono tutto: figli, casa, lavoro, altri finiscono in strada improvvisamente, da un giorno all’altro, senza alcun preavviso. Altri ancora, di colpo, spesso a causa di false accuse da parte dell’ex coniuge, diventano pericolosi criminali, uomini violenti da cui difendersi, persone pericolose capaci di violenza e senza scrupoli. Si tratta dei padri separati: i nuovi poveri, uomini vittime troppo spesso dei meccanismi perversi e diabolici tipici di un sistema giudiziario che silenziosamente, come un Tritacarne, distrugge la loro vita e quella dei loro figli. In seguito alle separazioni si assiste sempre più frequentemente alla rovina di tanti uomini che, per incoerenze legislative, sono ridotti alla povertà. Nel 2016 In Italia, secondo i dati dell’Eurispes, su 4 milioni di papà separati circa 800 mila vivono sotto la soglia di povertà, mentre un milione e mezzo vive in condizione di indigenza. A causa di separazioni conflittuali molto spesso gran parte degli uomini è ricattata dall’ex coniuge che spesso utilizza i figli come burattini, come strumento di vendetta contro il padre, come unico mezzo per ottenere ulteriori aiuti oltre che per riversare rancori e malcontenti sull’ex. Il sistema legislativo attuale, troppe volte appoggiato e sostenuto da lobby accecate solo dai loro interessi, ha creato un’incredibile contraddizione, un’impressionante spaccatura della figura paterna: da un lato c’è il “padre Bancomat”,l’uomo che deve obbligatoriamente versare assegni di mantenimento e sostenere innumerevoli spese indipendentemente dalle sue reali possibilità, quasi fosse scontata la presenza di una loro adeguata disponibilità economica , quasi fosse irrilevante il diritto di un padre ad avere una vita dignitosa, dall’altro c’è il “padre clochard”, il nuovo povero, un uomo che di colpo può ritrovarsi a dormire in auto e che possiamo incontrare in un giorno qualunque in fila alla Caritas per ricevere un piatto caldo. A tutto ciò si aggiunge la violenza psicologica di cui molti uomini sono vittime da parte delle ex mogli che, anteponendo il proprio egoismo al delicato equilibrio psico emotivo del proprio figlio,utilizzano qualsiasi mezzo pur di strappare la figura paterna dalla vita del bambino. Ma cosa accade ad un padre separato ridotto in stato di povertà? La frequenza di incontro tra padre e figlio è ridotta, gli spazi di vita e i luoghi di incontro non sempre sono idonei, soprattutto se il padre indigente non ha la possibilità economica di offrire al figlio ciò che prima poteva. Il tempo da dedicare alla relazione è scansionato: si sente parlare del così detto “tempo di visita”, un concetto talmente arido e infelice che porta ad immaginare la figura del padre come quella di un detenuto con libertà condizionata a cui è concesso un tempo limitato per dimostrare l’amore verso un figlio, un uomo che pian piano diviene un estraneo agli occhi di un bambino che colpe non ha. Non è forse violenza quella di un uomo costretto a chiedere il permesso per vedere suo figlio? Non è violenza sull’uomo quella di tante donne che ricattano gli ex coniugi minacciandoli di non fare vedere i figli? Non è violenza psicologica sull’uomo la frase: “Sei un fallito!” “Ti distruggo” “Non ti faccio più vedere tuo figlio?”. Non è violenza sul minore quella che impedisce ad un bambino di trascorrere del tempo con il proprio padre senza che qualcuno lo faccia sentire in colpa? Non è violenza quella sul minore che spesso parla usando frasi e parole pilotate da una madre malevola? Sarebbe utile pensare alla presenza territoriale di centri antiviolenza anche per gli uomini vittime di maltrattamenti e di violenza psicologica e alla proposta di percorsi terapeutici e riabilitativi per donne alienanti affinché possano raggiungere una reale presa di coscienza del significato del ruolo materno, della parola genitorialità e dell’importanza del delicatissimo equilibrio psicologico ed emotivo dei minori. Non è un caso che recentemente la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo abbia condannato l’Italia in quanto Paese totalmente incapace di difendere ed assicurare il rispetto dei diritti dei Padri Separati. Ma chi c’è davvero dietro quegli uomini verso cui il sistema si accanisce? Chi si nasconde dietro quegli uomini le cui sofferenze e i cui problemi per alcune lobby di avvocati sono solo piatti appetibili ed inesauribili fonti di guadagno? Ci sono uomini, uomini che prima di tutto sono Persone , esseri umani e padri che semplicemente vorrebbero poter esercitare il loro diritto naturale alla genitorialità ,padri che vorrebbero semplicemente continuare ad amare i loro figli nonostante la separazione, padri che non possono essere condannati solo perché indigenti, padri e uomini ingabbiati in matrimoni infelici che non hanno il coraggio di separarsi per timore delle conseguenze, padri che non possono essere etichettati come mostri a causa delle false accuse di donne instabili che abusano di quel potere che con grande dignità fu conquistato in passato da parte di vere donne, infangando così la memoria delle giuste lotte per la parità di genere. È giunto il momento di far chiarezza, di scoperchiare il marcio che divora quei palazzi di Ingiustizia, di portare alla luce il business di tutte quelle realtà e di quelle lobby corrotte che senza scrupoli vivono sulla disperazione di coppie, famiglie e padri in difficoltà. Se ci fosse una certezza della pena e se fossero perseguibili penalmente tutte quelle figure coinvolte nel fenomeno delle false accuse e complici di questo sistema malato, avremmo padri più sereni e bambini più felici. E’ doveroso dunque parlare di questa grave piaga sociale ed ammettere l’esistenza di una vera e propria violenza sui padri e sui minori coinvolti, alienati da un apparato socio-giudiziario che ad oggi ha ritenuto sempre troppo scomodo ammettere le proprie contraddizioni. E’ ora che si tutelino i diritti dei padri e delle madri allo stesso modo, che si smetta di lottare contro la violenza di genere ma che si lotti contro ogni genere di violenza, che si rispetti il diritto alla bigenitorialità, che si smetta di trattare i padri come genitori di serie B, ma soprattutto è ora di porre fine alla gratuita sofferenza di tanti minori orfani di padri vivi. Viviamo circondati da una realtà mediatica e sociale che non è quella che vorrebbero farci credere ed è forse arrivato il momento che le istituzioni preposte intervengano seriamente per far cessare questo dramma senza fine". (Mariella Foggetti, educatrice) |
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assodipicche |
Oggetto: Il SuperCashback: una barzelletta all' italiana! 21 Feb, 2021 - 17:15
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Quello che vedete nella foto è lo stato della mia partecipazione al Cashback. Ricordiamo di cosa si tratta: se usi bancomat o carte e fai almeno 50 pagamenti entro il 30 giugno, avrai 150 euro. Come se i tuoi fornitori ti facessero lo sconto, solo che paga lo stato. Se poi entro la stessa data riesci a collezionare con le tue carte tanti scontrini da rientrare nei primi centomila concorrenti, guadagnerai 1.500 euro (Supercashback). Guardiamo la foto: comportandomi in modo normale, facendo cioè le spese di sempre, ho già raggiunto il massimo, quindi posso anche smettere di stressare i miei abituali fornitori (fruttivendolo, pescheria, panetteria, ecc) perché non ho più interesse a pagare con la carta. Ma potrei aspirare al SuperC.! Mission impossible! A Lecco una persona è riuscita di notte a totalizzare 85 scontrini in un’ora con soli 10 euro! Come? Facendo benzina al self service, poche gocce per 85 volte. Mi vedreste capace di frazionare un pieno di benzina, non dico molto, solo in 10 volte? O un carrello della spesa da 50 euro in microacquisti da 5 euro? Ma per favore! Guardate di nuovo la foto: comportandomi normalmente, io sto al 450.632° posto; un cittadino “normale” può mai competere con questi "furbetti dello scontrino"? E il bello è che è lecito, per cui non sarebbe neanche corretto chiamarli furbetti. Ecco dunque come si distribuiscono, sprecandoli, 150milioni di euro (nostri), che potrebbero invece andare a ristoro di chi veramente ne ha bisogno. Questo è quello che sta succedendo, che -ripeto- non è illegale, è solo la conseguenza di un regolamento ideato da imbecilli!

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Vicenda molto, molto triste .... e vergognosa .... l'apologia del fascismo è un reato, non è un'opinione, e come tale dovrebbe essere trattato chiunque invoca o evoca quel periodo, quelle leggi, quella ideologia ... come criminale. C'è troppa tolleranza e tanta indifferenza in giro, e ogni giorno si accettano quasi come normali comportamenti e atteggiamenti che rievocano nostalgicamente il ventennio e tutto quello che ne è conseguito.
E questa povera gente deve continuamente rivivere sulla propria pelle, per generazioni e generazioni, lo scempio subito e mai superato.
Non è vero che tutte le opinioni sono rispettabili, certe devono essere denunciate, combattute e contrastate con tutti i mezzi possibili (e leciti), e questa gente deve essere messa in condizione di non nuocere ulteriormente all'umanità.

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cicuta |
Oggetto: VERGOGNA!! 12 Gen, 2021 - 14:15
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Sara De Benedictis
Abitualmente non faccio queste cose.
Ma oggi voglio condividere il mio schifo rispetto a quello che è successo ieri durante la presentazione online del libro di mia mamma La generazione del deserto organizzata dal Istituto piemontese per la storia della Resistenza.
Sono Sara, sono ebrea, figlia di madre ebrea. Laica, anzi lontana dalla religione, anzi molto critica nei confronti dell’ebraismo.
Sono nipote di sopravvissuti alla shoa, la mia famiglia è stata dilaniata e dimezzata dalle persecuzioni razziali, vivo tutt’ora nella casa dove i nazisti vennero a bussare e a portare via la mia famiglia, compresa Ada. Una bambina dai capelli scuri e il viso dolce, potevo essere io.
Sono temi della mia quotidianità. Vivo immersa nella coscienza della seconda generazione. Mia mamma scrive di questo e mio nonno gira per le scuole a parlare di shoa (sono sempre stata molto critica, ho sempre detto “basta parlare di ebrei, basta parlare di shoa!) Sono conversazioni frequenti in casa mia. Ci sono “abituata”.
Non mi sconvolge parlare dei miei morti. Ma quello che è successo oggi mi ha sconvolta. Un gruppo di persone organizzate, sono entrate in massa nella riunione zoom della presentazione, mentre stava parlando mia madre. Zittendola. Hanno iniziato ad urlare “ebrei ai forni”, “sono tornati i nazisti” ,“vi bruceremo tutti”, “dovete morire tutti”. Impostando come foto identificativa immagini di Hitler e svastiche enormi. E devo dire che, in altri contesti “non ebraici” mi era già successo di trovarmi in situazioni di tensione e anche di scontro con gruppi fascisti e neonazisti.
Questa volta è stato diverso. Questa volta era diretto proprio a me, proprio a “noi”, per il fatto di essere ebrei. Io seduta nella mia stanza ad ascoltare mia madre e questi stronzi sono riusciti in questo modo ad entrare nella mia casa, un’altra volta. Non mi era mai successo. Non così. Non mi hanno mai augurato di finire nei forni. Non davanti alla mia mamma. Mi viene da vomitare.
Quando mia madre, troppo presto, ha raccontato a me bambina di otto anni (l’età che aveva quella bambina quando è stata strappata dalla sua casa) la storia della nostra famiglia, io ho iniziato a piangere, mi sono disperata, non ci potevo credere e le ho detto piangendo sconvolta: “mamma mi si sta rompendo il cuore” e lei mi rispose “no non dobbiamo essere tristi. Dobbiamo essere arrabbiate”.
Ebbene si oggi mi si sta rompendo il cuore… Dalla rabbia. Oggi capisco, lo sapevo già, ma oggi prendo coscienza di quanto sia importante non chinare la testa, quanto sia importante non nascondersi. Oggi ho capito quanto siano importanti le lotte per l’uguaglianza, per i diritti, l’equità e l’accoglienza. E non perché sono ebrea, forse anche, ma soprattutto perché sono un essere umano. Oggi ho capito che sta a me, Sara, costruire un mondo in cui questi sporchi fascisti e neonazisti che mi vogliono nei forni spariscano. |
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𝗖𝗔𝗦𝗛𝗕𝗔𝗖𝗞: 𝘂𝗻 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗹𝗶𝗰𝗮𝘁𝗼 𝗴𝗶𝗼𝗰𝗵𝗶𝗻𝗼 𝗱𝗶 𝗡𝗮𝘁𝗮𝗹𝗲. <><><> Ce l’hanno presentato come una cosa semplice semplice: scarichi l’app, paghi con una carta e ti viene rimborsato il 10% dell’importo pagato, con un massimo di 15 euro per ciascun pagamento e quindi 150 euro in totale perché le operazioni effettuate devono essere almeno 10. Col cavolo "semplice semplice"! Alla fine si sta rivelando un percorso a ostacoli….irti e nascosti, perché non ce li hanno fatti vedere prima della partenza, non ci hanno spiegato i trabocchetti ai quali stare attenti, eh no! Io per curiosità (o per avidità ) ci sto provando . Ebbene, su una decina di operazioni mi hanno dato per valida solo una, per cui in portafoglio ora mi trovo la bellezza di 1 euro e 50. E sapete perché? Perché le carte bancomat in genere sono legate a due circuiti (le chiamano 𝗰𝗼-𝗯𝗮𝗱𝗴𝗲), per esempio la mia ha 𝗣𝗮𝗴𝗼𝗕𝗔𝗡𝗖𝗢𝗠𝗔𝗧/𝗠𝗮𝗲𝘀𝘁𝗿𝗼, che sono due carte diverse anche se la tessera è solo una. In questo caso, se viene usata la carta senza che venga infilata nel lettore del POS, cioè in modalità contactless, automaticamente il sistema sceglie Maestro e voi siete fregati, perché solo ora si sta scoprendo questo inghippo: una tessera – due carte da acquisire e attivare. Non basta quindi scaricare l’app, bisogna associare la carta o le carte che si usano normalmente, poi bisogna “attivarle” (altro aspetto seminascosto) e poi tenere presente la complicazione che ho segnalato prima. E voi pensate che attivare Maestro sia facile? Con l’arcicavolo! Siccome bisogna abilitarla ai pagamenti on line, bisogna chiedere alla banca il codice 𝟯𝗗 𝗦𝗲𝗰𝘂𝗿𝗲, che ti protegge negli acquisti on line. E sapete perché? Perché la beneamata app, per accertarsi che tutto è a posto deve fare una prova on line, trafugando dal tuo conto corrente la bellezza di….. due centesimi. Solo che ora sono in ritardo coi tempi: con le chiusure anti-Covid, come faccio 10 operazioni entro il 31? Ho pensato di fare così: se vado a fare la spesa all'iper e immagino di spendere 50 euro, entro ed esco 5 volte, così realizzo 5 operazioni. Certo un po' fastidioso è....vabbeh! Però…..malgrado il tempo perso ( comunque non invano, per uno che ha ben poco da fare; una specie di gioco enigmistico con finalità d’igiene mentale), malgrado le complicazioni e le considerazioni sull’ efficacia della trovata, malgrado tutto dicevo, io confido che alla fine lo sconto per un caffè riesco a ottenerlo! Hai detto niente! <><><> Con l'occasione: Auguri a tutti...... con mascherina! 
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assodipicche |
Oggetto: L' America è anche questo 01 Dic, 2020 - 11:20
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Montgomery Advertiser, New Yorker, Twitter L’America profonda dove ci si ammala perché mancano le fognature di Elena Tebano Pamela Rush è una delle molte vittime afroamericane dell’epidemia di Covid-19. È morta a giugno, a soli 49 anni, lasciando una figlia di 12, che soffre di una grave forma di asma e deve dormire con un respiratore, e un figlio di 18, che fa ancora le scuole medie perché ha un ritardo nell'apprendimento. Si può iniziare da qui a raccontare la sua storia. Oppure, come fa il New Yorker, si può cominciare dalla casa mobile in cui viveva nella Lowndes County, in Alabama, una delle più povere delle circa 200 contee note come la Black Belt, la Cintura Nera, la fascia che va dalla Virginia al Texas e deve il suo nome al suolo scuro e fertile che ha prodotto la maggior parte del cotone degli Stati Uniti (oggi la maggioranza della popolazione della Black Belt è costituita da afroamericani poveri, discendenti degli schiavi costretti a lavorare per secoli nelle piantagioni di cotone).
Oppure, ancora, per dire chi era Pamela Rush si può scrivere, come il Montogomery Adviser, del viaggio di 1.100 chilometri (la sua prima volta in aereo) che ha fatto nel 2018 per raggiungere il Congresso americano e raccontare a un gruppetto di senatori, tra cui Elizabeth Warren, cosa significa vivere in povertà nell’America del ventunesimo secolo. La stessa cosa che Pamela Rush ha fatto nel giugno del 2019, quando il senatore Bernie Sanders si è fermato di fronte al suo «trailer» di tre stanze durante la sua campagna elettorale. Lei gli ha mostrato le pareti bucate e piene di muffa della casa mobile, pagata 114 mila dollari, quattro volte il suo valore reale, a causa del mutuo speculativo sottoscritto dalla sua famiglia, e poi le tubature del bagno che finivano nei campi.
Se questa donna dai modi gentili e dall'accento marcato non è morta nell'anonimato come migliaia di altri afroamericani poveri è perché ha avuto il coraggio di parlare di ciò che gli altri si vergognano a dire, come spiega al New Yorker l'attivista afroamericana per i diritti civili Catherine Coleman Flowers: «Chi è che a cose normali si siede e dice: “Oh, le acque di scarico mi sono rientrate in casa oggi”?». Perché uno dei maggiori problemi della contea di Lowndes e di molte zone povere degli Stati Uniti è la mancanza di ogni tipo di fognatura. Un problema che molti di noi associano alle bidonville dei Paesi più poveri, non certo a una delle nazioni più ricche del mondo.
Lo Stato dell'Alabama impone a chiunque non si trovi su una linea fognaria municipale (tra questi ci sono l'ottanta per cento dei residenti della Cintura Nera) di investire in un sistema privato di gestione degli scarichi. «Ma le fosse settiche convenzionali, che immagazzinano i liquami fino a quando non possono essere filtrati dalla terra e consumati dai microbi, non riescono a funzionare nel suolo denso [di questa regione]. Per queste condizioni, lo Stato raccomanda un sistema “a monticello”, che utilizza la terra ammucchiata per filtrare gli scarichi. Eppure, in una regione con un'alta falda acquifera e piogge intense esacerbate dai cambiamenti climatici, i tumuli spesso si erodono e i serbatoi si guastano, facendo risalire i liquami nei gabinetti, nei lavandini e nelle vasche da bagno. Nella contea di Lowndes, almeno il quaranta per cento delle famiglie ha un sistema settico inadeguato o non ne ha affatto. E in Alabama, non avere un sistema settico funzionante è un reato penale. I residenti possono essere multati fino a cinquecento dollari per ogni violazione, sfrattati e persino arrestati. La sorella di Rush, Viola, una volta è stata arrestata per una violazione della legge sulle fognature. Ma l'installazione di un nuovo sistema può costare fino a ventimila dollari, che è più di quanto guadagna in un anno la media delle persone della contea di Lowndes». Così a molti, come a Pamela Rush, rimane solo lo «straight piping», condutture che finiscono dritte nei campi, molto comuni nell'America rurale. Il risultato è che a ogni inondazione (e sono frequenti) le acque nere finiscono nell’abitato.
«Gli studi hanno rilevato la presenza di Escherichia coli e coliformi fecali in tutta la Black Belt, nei pozzi e nelle acque pubbliche. Un relatore delle Nazioni Unite sulla povertà estrema, in visita nel 2017, ha affermato che il problema delle fognature è diverso da qualsiasi altra cosa abbia incontrato nel mondo sviluppato» spiega il New Yorker. Le fognature municipali spesso non sono migliori. Quelle di Haneyville, la città vicino alla quale abitava Pamela Rush, sono una laguna a cielo aperto. «Dall'alto, la laguna sembra una coppia di piscine verde malaticcio, grandi come diversi campi da calcio, circondate da fogliame. Il sistema è stato progettato in modo che i liquami provenienti da Hayneville e dalle fermate dei camion su una vicina autostrada si riversino nella laguna, dove alghe e batteri li disgregano. Ma, in caso di pioggia, un lago scuro e scintillante si riversa nei prati delle case di mattoni di Pine Street. Anche nei giorni di siccità, lungo il ciglio della strada si formano pozze di acque reflue che attirano sciami di zanzare». È inutile dire che Pine Street è la zona della cittadina abitata solo da afroamericani. Molte persone nelle vicinanze soffrono di asma e malattie cardiache o metaboliche. Molte non hanno assicurazione sanitaria.
L'attivista Catherine Coleman Flowers dopo molti sforzi è riuscita a far testare il terreno della zona dai ricercatori della Scuola Nazionale di Medicina Tropicale, del Baylor College of Medicine. «Non avrei mai pensato che avremmo trovato questa quantità di parassiti in America» dice uno di loro, Rojelio Mejia. Tra gli organismi che ha trovato c'è l’anchilostoma, un parassita che entra nel corpo attraverso la pelle, spesso attraverso le mani o i piedi nudi. È stato riscontrato in un terzo degli abitanti delle zone più povere di Lowndes testati dai ricercatori. L'anchilostima si insedia nell'intestino tenue, dove può rimanere per anni, e si nutre di sangue, «causando anemia, perdita di peso, stanchezza e compromissione delle funzioni mentali, soprattutto nei giovani - spiega il New Yorker -. Altri vermi che si trovano nel terreno della regione possono danneggiare i polmoni e possono favorire l’asma». I parassiti sono pericolosi soprattutto per i bambini e soprattutto in caso di infezioni ripetute: «Subiscono una riduzione della crescita e delle capacità cognitive» dice Mejia. Sono i problemi riscontrati nei figli di Pamela Rush: un caso?
Grazie all'attenzione che Rush aveva attirato con il suo impegno una donatrice aveva deciso di comprarle una nuova casa mobile e di pagare per farle avere fognature a norma. Non è mai riuscita a vederle: malata di asma e diabete, è morta in pochi giorni dopo aver contratto il Covid. Lowndes è una delle contee dell’Alabama dove l’epidemia ha fatto più vittime. Intanto nonostante l'apertura di un'inchiesta le autorità locali non hanno ancora fatto niente per risolvere il problema delle fognature.
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Perchè le donne possano accedere al sacerdozio ce n'è ancora tanta di strada a fare, se mai ci arriveremo, ma il Papa ha certamente voluto dire che i tempi son abbondantemente maturi perchè anche le donne abbiano dei ruoli importanti e decisionali all'interno della chiesa. Certo è che se poi le donne si comportano come come la signora Cecilia Marogna, beh ... credo proprio che, nonostante le parole del Papa, siano più i passi indietro che quelli in avanti .... |
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assodipicche |
Oggetto: Papa Francesco e il ruolo femminile nella Chiesa. 11 Ott, 2020 - 18:58
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Prendo dal Corriere il servizio su quanto ha affermato oggi Papa Francesco all'Angelus:
"Alle donne deve essere dato più spazio nella Chiesa, ma senza «cadere in clericalismi che annullano il carisma laicale e rovinano la faccia della Chiesa»: Papa Francesco chiude la recita dell’Angelus domenicale in una piazza San Pietro molto affollata nonostante la pioggia con l’auspicio che « i fedeli laici, specialmente le donne. partecipino maggiormente nelle istituzioni di responsabilità della Chiesa». E ha aggiunto: «Nessuno di noi è stato battezzato prete né vescovo. Siamo stati tutti battezzati come laici, laici e laiche, protagonisti della Chiesa. Oggi c’è ancora bisogno di allargare gli spazi di una presenza femminile più incisiva nella Chiesa e di una presenza laica, si intende, ma sottolineando l’aspetto femminile, perché in genere le donne vengono messe da parte. Dobbiamo promuovere l’integrazione delle donne nei luoghi in cui si prendono le decisioni importanti»." ------------- Adesso anche il Papa adotta il politichese? Oppure sono io che non capisco? Cosa vuol dire quella cosa sul "carisma laicale"....... che non essere sacerdoti è un carisma da salvaguardare? Oppure, per dirla "papale-papale", "Utilizzate pure le donne nelle faccende ecclesiastiche, ma senza che s'illudano di poter accedere al sacerdozio!". È così? A pensar male si fa peccato, ma.....
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Mentre 30 milioni di americani non hanno accesso a cure e assistenza sanitaria, noi italiani abbiamo un sistema sanitario considerato uno dei migliori al mondo. Anche se non abbiamo i privilegi di Trump, Berlusconi o altri "grandi", probabilmente saremo curati a dovere, ma se non ci mettiamo soprattutto il nostro impegno le cose andranno sempre peggio....
da Facebook
Ho indossato una mascherina nei negozi (e ho limitato i miei viaggi) da Marzo, quando tutto è cominciato.
Non sono sicura del motivo per cui essere rispettosi degli altri per il bene comune ora viene deriso da alcuni che lo chiamano "vivere nella paura", ma deve finire ... Quando indosso una mascherina sul naso e sulla bocca (non intorno al mento) in pubblico e nei negozi / supermercati / farmacie / ecc., voglio che tu sappia quanto segue: 🔵 Sono abbastanza istruito da sapere che potrei essere asintomatico e comunque contagiarti il virus. 🔵 Non "vivo nella paura" del virus; Voglio solo essere parte della soluzione, non del problema. 🔵 Non mi sento come se il "governo mi controllasse". Mi sento come un adulto che contribuisce alla sicurezza della nostra società e voglio insegnare lo stesso agli altri. 🔵 Se tutti potessimo vivere tenendo a mente gli altri, il mondo sarebbe un posto molto migliore. 🔵 Indossare una mascherina non mi rende debole, spaventato, stupido o addirittura "controllato". Mi rende premuroso e responsabile. 🔵 Quando pensi al tuo aspetto, al tuo disagio o all'opinione di altre persone su di te, immagina una persona amata - un bambino, un padre, una madre, un nonno, una zia, uno zio o persino uno sconosciuto - attaccata all’ossigeno, da sola senza di te o senza nessun membro della famiglia ammesso al proprio capezzale... Chiediti se avresti potuto aiutarli un po’ indossando una mascherina.
Più semplice di così si muore
#ioindossolamascherina
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Ciao Lili, che piacere, bentornata! Ma davvero ti ricordi il mio nome?  |
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Hai ragione ASSO! Io sono per il NO.
Ciao MARIO! |
_________________ Il mondo è un enorme teatro all’aperto dove, sullo sfondo d’una scenografia naturale, si rappresentano commedie, drammi e tragedie. Noi siamo attori e pubblico. L.Batà |
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assodipicche |
Oggetto: Il referendum del 20 settembre 28 Ago, 2020 - 18:44
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Nel suo stile piuttosto farraginoso Alberto Asor Rosa, ormai rispettabile vegliardo (86), ci spiega perché, secondo lui, il prossimo 20 settembre bisognerebbe andare alle urne per votare NO. Oggi Prodi ha fatto lo stesso, ma da angolazione diversa, sul Messaggero. Insomma: giuristi, costituzionalisti, politici importanti sono per il NO, ma la stragrande maggioranza degli elettori (quelli che voteranno!) sono per il Sì. E siccome questo è un referendum confermativo e quindi non ha bisogno -per la sua validità-che si raggiunga un certo numero di votanti (quorum), succederà che la sorte di questa riforma sarà decisa da uno scarso numero di cittadini, soprattutto dove il referendum non è abbinato ad altre elezioni locali. In giro c'è però tanta disinformazione che sarebbe opportuno colmare. In primis: come si è giunti a questo referendum? Vediamo. Nei primi giorni dell'ottobre scorso è stato approvato un taglio drastico del numero dei parlamentari. La riforma approvata prevede di ridurre i seggi alla Camera da 630 a 400 e quelli al Senato da 315 a 200: una riduzione di circa un terzo: si passa dai circa 96mila abitanti per deputato a circa 151mila. Oggi l’Italia ha un numero di parlamentari per numero di abitanti simile a quello dei grandi paesi europei; dopo la riforma diventerebbe invece uno dei paesi con il più basso livello di rappresentanza politica in rapporto alla popolazione dell’intera Unione Europea (ecco la preoccupazione di Asor Rosa). Questa riforma doveva entrare in vigore a gennaio, ma 71 senatori si sono messi di traverso e hanno chiesto che venisse sottoposta a referendum. Questo referendum, stabilito per marzo, è stato bloccato dalla pandemia e spostato al 20 prossimo. Questo è il testo al quale siamo chiamati a rispondere:
“Approvate il testo della Legge Costituzionale concernente “Modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari” approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale – n. 240 del 12 ottobre 2019?"
Chi vota Sì, dunque, approva il taglio, chi vota NO vuole che il numero dei parlamentari resti invariato. Non riporto le ragioni delle due parti, chi vuole può approfondire per conto proprio. Mi sento solo di suggerire che questo eventuale approfondimento prescinda dall'abbaglio del risparmio economico, che è stato esemplificato in un caffè all'anno per ogni italiano. Sono altre le motivazioni che contano. |
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