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paelesse |
Oggetto: ..per non dimenticare... 27 Gen, 2007 - 16:02
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conoscere e' davvero necessario,ma mi rendo purtroppo conto che per molti e' indifferente e l'indifferenza su queste cose e' davvero assurda. Nonostante il risalto dato da tutti i mass media,affinche' questo giorno non passi cosi' come un qualunque altro giorno,ho notato la totale indifferenza ,o quasi,di persone (amiche??)per le quali appunto tutto sommato in fondo non interessa piu' di tanto sapere che quel giorno furono abbattuti i cancelli di auschwitz,e di cosa sia stata la shoah. Ieri ho parlato con mia figlia (29 anni) e mi ha detto che nessuno dei e delle sue amiche sapeva di che commemorazione si trattava,ma sperava e pensava che fra le persone della mia eta' la reazione sarebbe stata diversa....INvece indifferenza totale...per alcuni addirittura fastidio,.... Voglio sperare che questa mia spece di sondaggio sia del tutto sballato e che la stragrande maggioranza del popolo italiano,abbia avuto oggi lameno un minuto per riflettere...
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Pandora |
Oggetto: PER NON DIMENTICARE 27 Gen, 2007 - 11:18
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Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario perchè ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre
Primo Levi
LEGGE 20 luglio 2000, n211 art 1
1. La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, "Giorno della Memoria", al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonchè coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
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Danette |
Oggetto: ogni tanto 16 Gen, 2007 - 10:41
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Una celebre frase di Kant “Di due cose sono certo: del cielo stellato sopra di me e della legge morale dentro di me” è un paragone (mi perdoni Kant) scelto male, perché confronta una realtà oggettiva come il cielo stellato e un’altra soggettiva e soggetta quindi a mutamenti come la seconda. Devo confessare che nella vita ho commesso peccati che in gioventù condannavo senza esitazione: una volta commessi ne scoprivo invece “acutamente” tutte le attenuanti e le giustificazioni, morali, per l’appunto. In realtà il Grande Filosofo insiste soprattutto SULLO STUPORE di fronte alla bellezza di entrambi, cielo e propria legge interna. Provate a definire la famosa “morale universale” e finirete impantanati, perché esiste sempre un’eccezione. Uccidere è considerato lecito in guerra, per ideologie particolari, per le vittime sacrificali, e, comunque ogni popolo prevede eccezioni proprie. La invocata legittima difesa non è una legge morale. Semplicemente è l’istinto biologico di sopravvivenza, così come la cura deif igli, la solidarietà fra poveri, l’ipocrisia dell’educazione, ecc… Spesso la morale sociale è una imposizione della classe dominante di turno, che da sola decide che cosa sia bene o male. Quando questa cambia, i sudditi devono cambiare “morale”. Provate a pensare alla Russia da zarista a comunista, alla rivoluzione francese, ai talebani, ecc. Di regola la legge morale serve a contrastare o impedire le proprie tendenze naturali, quali la poligamia, il furto, la radiazione del più debole, la distruzione del competitore. Oggi che le regole morali sono così disattese, mi rendo conto di quanto a noi rendessero…la vita piacevole, nel momento in cui le potevamo infrangere, magari in compagnia di complici, e riempivamo la vita di continue emozioni, emozioni di cui ogni gioventù avrebbe bisogno per forgiarsi contro un nemico, indispensabile allenamento di vita. Chissà che un giorno gli esperti di psicologia non finiscano col lodare la repressione cattolico-borghese- che abbiamo combattuto così convinti in questi ultimi anni- per le sue doti “formative”!! Qualche esperto psicologo dovrebbe proporre al Governo di proibire severamente l’uso di acqua gassata o dell’aranciata per regalare emozioni ai giovani con poca spesa e nessun rischio! Così come avviene per il mondo dell’inconscio, dovremmo evitare ogni implicazione morale- e quindi soggettiva- ad un evento simbolico, e ricordare che il confine tra “bene” e male non è un confine “spostabile” nel tempo! Ma credete davvero che Kant non abbia cambiato idea?
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Si purtroppo è cosi come dici Geronimo. Ma nn tutto è da addossare hai napoletani, la realtà và cercata nella quasi totale mancanza di lavoro un male quasi endemico, ogni napoletano e ciò nei secoli si è ritagliato uno spazio si è inventato un "mestiere" a napoli tu trovi mestieri che in nessuna parte del mondo troverai. Voglio citarti dei mestieri assurdi ma che se li analizzi ti rimane da pensare. Subito dopo la guerra vi era uno squallore generale ed ognuno si arrangiava si inventava il modo come mangiare x quella giornata Chi catturava colombi , chi vendeva patate cotte chi si dedicava a comprare scarpe cioè in questo modo entrava nel negozio sceglieva un paio di scarpe possibilmente le + costose le indossava un complice fuori gli buttava addosso qualcosa insultandolo lui offeso lo rincorreva . Non mi dilungo ma se lo farei rimarresti incledulo e stupito Ora che le cose sono cambiate (in peggio) e con l'avvento della droga una parte dei napoletani a scoperto cosa significa mangiar bene, vestire bene, avere tutte le cose che mai avrebbero sognato si sono incattiviti disposti a tutto pur di continuare ad avere agi ,soldi e le cose che pochi si possono permettere. Famiglie che hanno fatto del crimine una professione Poi ci sono molte ma molte persone perbene che vivono di stenti e magari x sbarcare il lunario diventano complici passivi dei delinquenti Sapevi tu Geronimo che i familiari di un ucciso che faceva parte del clan gli danno mensilmente alla sua famiglia uno stipendio mensile? . Non stò quì a suggerire rimedi od altro ma lascio al lettore le conclusioni.
Scugnizzo
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geronimo |
Oggetto: Sembra incredibile! 05 Nov, 2006 - 01:05
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Da notiziari dei media:
- 75 omicidi, di cui 8 negli ultimi 7 giorni; - 6500 rapine; - 3000 scippi; - 5000 arresti.
Popolane che si rivoltano ed ostacolano le forze dell'ordine per impedire (a volte con successo) l'arresto di pregiudicati.
Strade intasate da tonnellate di rifiuti urbani dove, per discariche stracolme e mancanza di inceneritori che nessun Comune della Regione vuole installare nel proprio territorio, il Commissario della P.C. Bertolaso fa smaltire nelle altre (punto disposte) Regioni ed all'estero, con disagi ed ulteriori aggravi per tutti i contribuenti.
Il tutto circoscritto nei pochi Kmq. di Napoli ed il suo hinterland, nel corso del 2006...e non è ancora finito l'anno.
Quello che mi stupisce è la reazione di quei perbenisti scandalizzati da Calderoli che, per quanto ha dichiarato, probabilmente ha manifestato il pensiero di una buona fetta di connazionali.
Geronimo |
_________________ Per coloro che sanno ascoltare, le voci parlano ancora.
Saupaquant, Wampanoag |
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Tatù |
Oggetto: IL PRODE PRODI NON SAPEVA!!!!! 20 Set, 2006 - 19:25
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RIPORTO QUI DI SEGUITO NOTIZIA APPARSA IN UNA PAGINA INTERNET. ESSENDO IN PORTOGHESE, PER EVITARE PROBLEMI, LA RIPORTO COSI' COME E', E POI LA TRADUCO.
Negociação da Telecom Italia com News Corp foi suspensa, diz fonte - (19/09/2006 22:00:00)
Em uma conferência do Goldman Sachs hoje em Nova York, Rupert Murdoch, presidente da News Corp., disse que sua companhia não estava envolvida em nenhuma potencial parceria com a Telecom Italia. Murdoch não gostou do fato de o ex-presidente da TI, Marco Tronchetti Provera, ter revelado detalhes de uma possível troca de ações ao governo, relatou a fonte. Em comunicado surpresa divulgado na semana passada, o governo italiano revelou que Provera falou ao primeiro-ministro Romano Prodi que Murdoch poderia adquirir participação na TI e venderia a Sky Italia para a operadora de telefonia. Murdoch diz que jamais considerou essa opção, ainda segundo a fonte. Provera também teria pedido direitos de distribuição exclusiva, na Itália, do conteúdo produzido pela News Corp., algo que Murdoch não quis garantir. As informações são da Dow Jones Traduzione:
Durante una conferenza stampa della Goldman Sachs oggi a New York (ieri 19/9), Ruppert Murdoch, presidente della News Corp. ha detto che la sua compagnia non è coinvolta in nessun potenziale accordo con la TELECOM ITALIA. A Murdoch non è piaciuto il fatto che l'ex presidente di TI, Marco Tronchetti Provera abbia detto al Primo ministro ROMANO PRODI che Murdoch Potrebbe acquistare partecipazioni nella TI e venderebbe Sky Italia alla azienda di telefonia. Murdock dice che mai considerò questa opzione, ancora secondo la fonte di notizia. Provera avrebbe anche chiesto i diritti esclusivi di distribuzione in Italia, del contenuto prodotto dalla News Corp, qualcosa che lo stesso Murdock non volle garantire. Le informazioni sono della Dow Jones
Come fa a non sapere???? |
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lella51 |
Oggetto: Matti 15 Set, 2006 - 21:14
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Sarà matto anche il nostro scugnizzetto? Certo che quando Prodi dice "stanno diventando matti" si riferisce ai responsabili politici dell'opposizione, a quelli che strumentalizzando gli avvenimenti cercano di sovvertirli per trarne vantaggio, personaggi, questi, che danno interpretazioni di ciò che accade distorte, ma tutto sommato lo fanno in modo professionale. Scugnizzo, no. Scugnizzo nella sua "lucidità" continua imperterrito a ripetere sempre la stessa solfa, monotona, inquietante per la sua ossessività, negativa come tutto ciò che è spinto da un sentimento di rancore. Scugnizzo, no. Scugnizzo cosa ha a che fare con la professionalità, cosa ne ha a che fare chi passa la vita ad inseguire fantasmi, chi non si accorge dei cambiamenti positivi e dell'inizio di profondi mutamenti politici che si stanno verificando nel nostro paese. Scugnizzo no. Gli ultimi sviluppi dell’operazione Telecom, con le dimissioni di Tronchetti Provera, dimostrano che si tratta di una vicenda complessa, che va chiarita nelle sedi opportune e che non può essere liquidata con considerazioni semplicistiche.
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Vabene |
Oggetto: Il "mercato",dio del liberismo,ha le sue "leg 14 Set, 2006 - 08:54
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Messaggi: 145
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La questione della Telecom,problema politico-economico di questi giorni,consente qualche riflessione in una società che non è più composta in prevalenza da analfabeti,anche se forte è l'analfabetismo di ritorno.Analfanetismo sociale e culturale in particolare.E' noto,o dovrebbe esserlo,che la favola del mercato e delle sue leggi è basata sulla imposizione del più forte economicamente e non poche volte con l'affiancamento,implicito o esplicito,della forza delle armi.Nessun dubbio sul fatto che l'ingegno umano crea prodotti,servizi e prestazioni che attraverso la comparazione e l'utilità migliore di quanto prodotto,per le persome e la società che le deve utilizzare, determina un' utile "concorrenza tra prodotti",ma si da il caso che molti prodotti e servizi scadenti o dannosi vengono imposti con mezzi truffaldini ed in misura,diciamo"industriale" per intenderci.
Con la "legge,della giungla,vale a dire del più forte non in qualità,ma con mezzi inpositivi.Questi mezzi con gli strumenti di persuasione oggi disponibili alterano il rapporto di concorrenza e di confronto tra il meglio ed il peggio a vantaggio di un solo elemento "straordinario":il profitto a tutti i costi per il più forte che impone,appunto la sua legge quella della giungla.Si tratta del liberismo,confuso con il liberalismo,il vero cancro ,oggi più che mai,della società a tutti i livelli padre prolifico della violenza.La società,con le sue istituzioni,deve diffendersi da questa violenza?Penso proprio di si e non lo penso solo io e lo Stato,tra i suoi doveri ha anche questo,salvaguardare gli interessi,non solo economici ma anche sociali dei cittadini.Il vero problema per una convivenza sociale ordinata,pacifica e di sviluppo,nei singoli Paesi e nel mondo intero è sempre di più basata sulla lotta alla sopraffazione,alla violenza,alla falsificazione della libertà con il liberismo economico.Il vero pericolo,come è,o dovrebbe essere noto,oggi ed in prospettiva non è più il comunismo-stalinista e simili ma il liberismo.
Questo con buona pace delle "case delle libertà". Ma si può comprendere e si deve far ragionare su questo problema fondamentale?Direi proprio di si al fine di rendersi conto di quanto può esserci "venduto",in prodotti,servizi ed anche di politica(modo di governare ed orientare lo sviluppo sociale) per esclusivi problemi di profitto a vantaggio dei più forti economicamente.Discorso complesso ma,sostanzialmente,molto semplice ritengo se si riflette appena un poco.
Saluti da Vabene |
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Vabene |
Oggetto: L'Europa e gli europei,problemi comuni 11 Set, 2006 - 11:06
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Ritengo non vi sia dubbio alcuno che l'Unione Europea sia stata,per tutti i Paesi aderenti,un utile e fortunata occasione.Ci sono voluti decenni per giungere a tanto ed il cammino non è certo concluso.Ogni singolo Paese europeo(Inghilterra compresa,ma anche la presunzione francese)non è e sarà sempre di meno "qualcuno" nei rapporti mondiali.Di questo è bene che ci rendiamo conto e si rendano conto anche i nazionalisti dei singoli Paesi.Quanto al problema Euro tutti,ma proprio tutti (esclusa l'Irlanda in verità)ritengono di averci rimesso e rimpiangono marchi,franchi e monete nazionali.Per l'Italia,nel rapporto con la condizione degli altri Paesi si possono fare due considerazioni che raramente o mai si avvertono.La prima riguarda il livello dei nostri risparmi superiore a tutti quelli degli altri Paesi europei(certo c'è la storia del pollo di Trilussa e molte famiglie,quelle a reddito fisso hanno certamente perso non poco in questi ultimi anni in potere di acquisto),un indice di non trascurabile rilevanza.
Il secondo,ignorato dall'economia classica ma ben concreto e presente nel nostro Paese riguarda il reddito non monetizzato prodotto dalle nostre famiglie che,a differenza di altri Paesi e sia pure con problemi,sono presenti ed operanti nel tessuto sociale.Cosa significa,reddito non monetizzato?La produzione,in particolare di servizi che dovrebbero essere retribuiti e per i quali provvedono i singoli componenti le famiglie.Sono tanti questi servizi i più comuni sono i nonni che badano ai nipoti,i prestitit tra familiari,ilavori in casa,ancora ma non sempre appannaggio delle donne(si dice che le casalinghe,che stanno in casa,non lavorano,ma producono più che in altri Paesi un reddito,non monetizzato,ma reale).Nelle aree rurali(non solo agricole)la produzione,sempre più frequenti di ortfrutticoli per autoconsumo,le forme di volontariato di diversa origine ed altro ancora.E' stato valutato che il reddito non monetizzato,nel nostro Paese è vicino al 70% di quello monetizzato( e non paga imposte!),con aree (quelle rurali ed agricole in particolare)nelle quali supera quello monetizzato.
In altri Paesi europei a malapena si giunge la 30-35% di reddito non monetizzato e questo spiega i "miracoli econonomici",nazionali del passato e familiari dell'oggi.Amici e conoscenti di altri Paesi,americani e scandinavi,ad esempio,sono sempre meravigliati quando passano da casa mia o ci vediamo in incontri pubblici.Non credono ai loro occhi."Il vostro reddito è inferiore al nostro,ma si direbbe il contrario,da quanto si vede".Spiego loro il "mistero" del reddito non monetizzato,mostrando anche nel parco davanti a casa mia i nonni con i nipoti o persone anziane accompagnate da volontari.Beh,rimangono sorpresi e spiego loro che,nonostante tutto da noi la famiglia continua ad esistere e produce servizi di non trascurabile valore umano prima che economico.Poi abbiamo problemi e sacche di povertà tutt'altro che da ignorare,ma non al livello delle città americane e centro-nord europe(si salvano forse solo la Svezia e la Finlandia)nelle quali gli emarginati nelle strade sono sempre più abbondanti ed affidati, qualche volta,alla "carità£" privata e pubblica.Dunque,non stiamo certamente bene o benissimo ma altri,anche al di fuori delle statistiche ufficiali non stanno meglio:andare a vedere per credere.
Saluti da Vabene |
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Danette |
Oggetto: 09 Set, 2006 - 23:17
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axidanti Geronimo, che classe! E' vero, per coloro che sanno ascoltare la tua voce c'è e si sente. |
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geronimo |
Oggetto: non credo sia proprio così 09 Set, 2006 - 22:08
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Ciao Scugnizzo, per l’entrata dell’Italia nell’Eurozona, non condivido il tuo giudizio. Poni l’esempio inglese ma, in una scala da 1 a 10, gli albioni sono a 1 dalla dipendenza con l’Europa; vuoi per il commercio con le ex colonie (Commonwealth), per il petrolio nel mare del Nord, il legame con gli Stati Uniti e per ultimo, ma non ultimo,sono maestri nell’economia. Nell’italico caso, nella stessa scala siamo a 11: l’Europa è il nostro futuro sotto tutti gli aspetti e dobbiamo ringraziarla per non essere stati tagliati fuori. Fino a quando eravamo in 9, 8 erano le locomotive e noi il carro trainato. Con l’ingresso degli altri Paesi, forse siamo sempre noni, ma su 25 (prossimamente 30).
Per quel che riguarda il potere d’acquisto, condivido solo in parte. Al momento di stabilire i tassi fissi di cambio, Prodi doveva capire che il rapporto era troppo alto, ed essendo in quel momento presidente dell’esecutivo UE, non mi pare si sia avvalso della sua importante carica per prodigarsi a rendere accettabile al ribasso la parità £/€.
Ma forse la colpa è anche nostra considerato che le monetine fino a 50cent. (circa 1000 lire) quasi le regaliamo per il fastidio che ci danno in tasca, invece di attribuire loro il valore che meritano.
In un Paese a regime di libero mercato, come il nostro, il governo ha limitati poteri per calmierizzare i prezzi; solo la libera concorrenza lo può fare. Bene, quindi, sta agendo il ministro Bersani sulla liberalizzazione delle categorie ed albi professionali (parlo da cittadino consumatore, naturalmente).
Geronimo
PS – Una preghiera, Scugnizzo, se potessi evitare di scrivere abbreviato – tipo messaggini – e con la punteggiatura. Ti ringrazio a nome della comprensione.
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Saupaquant, Wampanoag |
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La vera disgrazia che l'Italia potesse avere e che ne rimarranno i segni nel tempo è PRODI che unitamente a Ciampi ha proposto l'euro e nn ha fatto come l'Inghilterra di far girare la sterlina unitamente all'euro. E di poco fà la notizia che a Milano una casalinga con due figli e marito impiegati entrambi ma con piccoli stipendi, ha tentato una rapina in banca presa dalla disperazione x i debiti accumulati. Siamo alla frutta ragazzi chissà quale dramma ha spinto la casalinga a compiere questo gesto e quante altre famiglie sono nella stessa situazione . Situazione indubbiabente generata dal governo che con l'avvento dell'euro ha dimezzato il potere di aquisto di tutti gli Italiani. (continuerò) Scugnizzo
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Vabene |
Oggetto: Cosa sono le disgrazie sociali e politiche' 09 Set, 2006 - 16:36
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Le disgrazie,personali e sociali,sono quelle che compromettono la vita e la saluta ,oltre al costume(modo di essere e di vivere) nella società per quanto ci riguarda.Di disgrazie sociali e politiche(chi le praticava diceva sempre,vedi un poco,che erano virtù e meriti,) ne abbiamo avute non poche dal dopoguerra ad oggi.E' necessario elencarne alcune tra la tante.L'affarismo di politici con gli americani negli anni cinquanta e sessanta con asservimentoavvilente ,il terrorismo,il culmine della corruzione con "mani pulite" e non pochi altri che si sono conclusi anche con suicidi ed omicidi eccellenti(in mezzo mafia,P2,affaristi di varia estrazione,banchieri,ed anche prelati ecc.).
L'ultima disgrazia(la giustifichi e la glorifichi chi vuole!)è stato il berlusconismo,una commistione (che va oltre il titolare, che ha comunque responsabilità personali ben pesanti)di affari , malaffari ,piduismo ed altro,coperti con la politica per evitare la galera,dei quali si è interessata e si sta interessando la magistratura di mezza Europa.Le disgrazie si cerca di eliminarle e quest'ultima non è diversa dalle altre e forse ne riassumer vontiene ,purtroppo, anche alcune precedenti che ritenevamo rimosse.
Saluti da Vabene |
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