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Riporto, giusto per capire meglio le varie posizioni, questo articolo apparso sull’Espresso del prof. Alberto Asor Rosa, di cui ho spesso apprezzato molto le opinioni.
Il mio No al referendum è un Sì alla democrazia
Il sistema rappresentativo, imperfetto ma prezioso, oggi è assediato in tutto il mondo dagli autoritarismi vecchi e nuovi. Questo attacco in Italia avviene con la “riforma” su cui voteremo il 20 settembre prossimo
DI ALBERTO ASOR ROSA
24 agosto 2020
Il sistema democratico-rappresentativo costituisce oggi l’estrema linea di confine oltre la quale si riescono a intravedere soltanto il vuoto o la catastrofe. Anche chi nei lunghi decenni precedenti ha pensato a forme radicalmente diverse o fortemente correttive è costretto, di fronte all’evoluzione dei tempi e dei fatti, a raccogliersi nell’affermazione precedente.
Come mai? Ma perché se si vuole, o si volesse, unpotere il più possibile (si tratta com’è ovvio pur sempre di stime relative) vicino a desideri e volontà dei “cittadini”, il voto e la conseguente scelta degli eletti sembra (sembrerebbe) il sistema migliore e più efficace (oppure meno equivoco e rischioso) di “rappresentarne” la volontà e i desideri. Inoltre: forse è per questo (dato non trascurabile quale premessa del mio discorso) che il sistema democratico-rappresentativo esprime oggi nel mondo una minorità istituzionale assediata e aggredita da tutte le parti.
C’è un sistema democratico-rappresentativo in Cina, in Russia, in Medio Oriente, in gran parte del continente africano, in India, in gran parte dei paesi dell’America latina? Persino dove ha avuto origine e dove persiste come negli Stati Uniti, c’è chi - il presidente Trump, - ne insidia tutti i fondamenti: e non è detto che le resistenze che pure sono in atto siano in grado di contrastarlo fino in fondo (e, naturalmente, le aggressioni e gli attacchi “dall’interno” non sarebbero meno sottovalutabili, come vediamo tutti i giorni anche in casa nostra, se fossimo in grado di allargare ulteriormente questo discorso).
Dire sistema democratico-rappresentativo ed Europa è dunque la conclusione necessaria a cui pervenga un’analisi così rapida e approssimativa come la nostra. Difesa del sistema democratico-rappresentativo e difesa e sviluppo (a livello mondiale) dell’Europa è praticamente la stessa cosa.
Non v’è ombra di dubbio per me che il referendum sulla drastica diminuzione del numero dei parlamentari si muova in direzione contraria a tutto questo, fondamentalmente per tre motivi.
Il primo è che in presenza di un funzionamento stento e difficoltoso delle Camere, invece d’intervenire nel merito (assetto e compiti della Presidenza e delle Commissioni, rapporto Parlamento-Governo, rapporto partiti-Camere ecc.) si addita il nemico nel numero troppo elevato dei parlamentari e lì si attacca il sistema. Il messaggio che universalmente passa è che quanti di meno fossero i parlamentari, tanto meglio sarebbe. E se si sopprimessero tutti non sarebbe ancora meglio? Sullo sfondo questa - e cioè la sostanziale superfluità e inutilità del sistema - è la prospettiva che si affaccia.
Il secondo è che, siccome per motivi di brevità e di fretta, un’elezione referendaria di questa portata viene affiancata, niente di meno!, a elezioni regionali e comunali, questo sta a significare che non c’è motivo di pensare e di discutere, le cose sono già praticamente decise in partenza, si tratta semplicemente di ratificarle. Questo è uno dei motivi per cui i sostenitori del voto del No fanno tanta fatica a uscire dal loro guscio: ormai tutti sanno che la cosa è decisa, a che pro perdere altro tempo?
Il terzo motivo è, penso, più sottile.
Siccome con la nuova proposta il rapporto fra elettori ed eletti aumenta (per essere eletti ci vorranno parecchi voti in più di prima), il nuovo Parlamento sarebbe costituito da un numero di eletti minore rispetto a prima, ognuno dei quali di conseguenza gestirebbe un potere maggiore che in passato. Il Parlamento, cioè, tenderebbe a diventare ancor di più, se già oggi lo è in parte proprio secondo le accuse dei suoi più feroci accusatori, uno strumento di potere e di dominio e non di rappresentanza.
Trovo davvero strano che un partito democratico come il Partito democratico non abbia aperto la minima discussione al proprio interno sulle modalità di sussistenza nel nostro Paese di un gioco politico ampiamente e liberamente democratico. Ma è ancora più strano che proprio i sostenitori più accaniti del taglio dei parlamentari siano a favore di una misura che restringe le basi del potere e riduce gli spazi del rapporto fra eletti ed elettori.
Se le cose stanno così, la mia opinione è che con il referendum sul taglio dei parlamentari si gioca una partita importante, forse decisiva, per le sorti della nostra democrazia rappresentativa (appunto).
Forse i giorni residui andrebbero utilizzati meglio, ossia più decisamente, di quanto finora non sia accaduto, per sostenere le ragioni a favore del No.
Nella mia modesta preparazione politica mi sembra di aver capito che la democrazia si nutre di un buon numero di rappresentanti dei cittadini, nel più ci sta il meno... Semmai, in tempi difficili per l'economia, andrebbe valutata forse una riduzione degli emolumenti...
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Mie pallide (niente mare) opinioni 
Ragioni del SI: Risparmio per i conti dello Stato,Gloria a di Di Maio e Di Battista 
Ragioni del NO: Risparmio irrisorio,Vulnus costituzionale, Tagli lineari (mai buona cosa), Bicameralismo perfetto (in realtà noi abbiamo 315 "operatori" gli altri sono doppioni (pagati) ,Irreperibilità (più di ora) di un qualsiasi rappresentnante
Da notare che il PD era contro, poi si è sottomesso a Di Maio (orrido insulto il suo su Bibbano, nemmeno si è scusato) 
Da notare, mia impressione non supportata da prove, che probabilmente anche Salvini sarebbe contro, ma deve subire. 
La seccca abolizione di una Camera ricolverebbe tutto, senza però creare quel Caravanserraglio di Senato che voleva Renzi.
500 onorevoli, tutti operativi, metà spesa più risultato. E Maggioritario, solo Maggioritario, a quanti turni volete, ma Maggioritario.
Cara Patrizia, ho subito seguito il tuo suggerimento 
Peace and Love 
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Oggetto: La lettera di "Martina" 25 Ago, 2020 - 12:16
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Non so se questa commovente letterina -presa dal Corriere- sia autentica (qualcosa mi fa dubitare, ma non importa), fatto è che induce a qualche riflessione. La prima è che i ragazzi non possono permettersi certe confidenze con la Cofid. La seconda che adulti e anziani devono essere guardinghi anche tra parenti. La terza: mi piacerebbe che Martina o chi per lei non fosse causa di un altro contagio, il cattivo uso della lingua italiana."Tamponare" infatti non significa "sottoporre a tampone"; sono due cosette diverse!  ^^^^^^^^^^^^ La lettera: "Ho infettato i miei cari per una sera in discoteca. Ora papà lotta per la vita" Pensavo che l'estate 2020 sarebbe stata un'estate piena di noia per via del coronavirus e invece era iniziata proprio bene. Avevo la mia routine, mi svegliavo, andavo in spiaggia, poi in palestra, pomeriggio di nuovo spiaggia con amici e la sera uscivamo a bere qualcosa. D'altronde me lo meritavo, ho studiato molto durante quest'anno scolastico. Io e i miei amici avevamo deciso di non andare in discoteche e posti chiusi per evitare i contagi, però quel sabato era il compleanno del mio più caro amico, come facevamo a non festeggiare fino a tardi? Decidemmo che per una sera non sarebbe successo niente. Fu l'inizio del film horror che sto vivendo. La settimana dopo incominciai con sintomi come raffreddore e tosse, ed ho pensato fosse per via dell'aria condizionata. Andai dal dottore e mi disse che non sembravano sintomi da Covid, la tosse era grassa (non secca) e non avevo febbre, quindi continuai a fare la mia vita normale, andavo a mangiare al ristorante con papà, giocavo a carte con i nonni e ci mettevamo a guardare la tv tutti insieme sul divano. La settimana dopo annunciarono che proprio nella discoteca dov'ero andata c'era stata una persona positiva, e tamponarono tutte le persone che erano state lì quella sera. Il risultato del mio tampone: positivo. Fecero il test a tutti i miei familiari. Solo la mamma fu negativa. Positivi i nonni, mia cugina di 12 anni, e papà. Il nonno è finito in ospedale e ora è stato dimesso e si sta riprendendo. Io, mia cugina e la nonna non abbiamo avuto problemi e dopo quattro settimane chiusi in casa siamo tornati negativi. Invece papà no. Siccome stavo bene lui mi diceva che tanto non era il virus, che non aveva voglia di starmi lontano: «Dai, Marti, che poi ritorni a Madrid e non ci vediamo per tanto tempo». E anch'io pensavo così, e gli ho dato abbracci e baci... voglio tanto bene a papà. Ora è da due settimane in terapia intensiva, intubato. Sta lottando con tutte le sue forze, e io non posso vederlo, non posso aiutarlo, non posso ritornare indietro. Non me lo potrò mai perdonare. Martina. |
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Oggetto: La lettera di "Martina" 25 Ago, 2020 - 12:16
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Non so se questa commovente letterina -presa dal Corriere- sia autentica (qualcosa mi fa dubitare, ma non importa), fatto è che induce a qualche riflessione. La prima è che i ragazzi non possono permettersi certe confidenze con la Cofid. La seconda che adulti e anziani devono essere guardinghi anche tra parenti. La terza: mi piacerebbe che Martina o chi per lei non fosse causa di un altro contagio, il cattivo uso della lingua italiana."Tamponare" infatti non significa "sottoporre a tampone"; sono due cosette diverse!  ^^^^^^^^^^^^ La lettera: "Ho infettato i miei cari per una sera in discoteca. Ora papà lotta per la vita" Pensavo che l'estate 2020 sarebbe stata un'estate piena di noia per via del coronavirus e invece era iniziata proprio bene. Avevo la mia routine, mi svegliavo, andavo in spiaggia, poi in palestra, pomeriggio di nuovo spiaggia con amici e la sera uscivamo a bere qualcosa. D'altronde me lo meritavo, ho studiato molto durante quest'anno scolastico. Io e i miei amici avevamo deciso di non andare in discoteche e posti chiusi per evitare i contagi, però quel sabato era il compleanno del mio più caro amico, come facevamo a non festeggiare fino a tardi? Decidemmo che per una sera non sarebbe successo niente. Fu l'inizio del film horror che sto vivendo. La settimana dopo incominciai con sintomi come raffreddore e tosse, ed ho pensato fosse per via dell'aria condizionata. Andai dal dottore e mi disse che non sembravano sintomi da Covid, la tosse era grassa (non secca) e non avevo febbre, quindi continuai a fare la mia vita normale, andavo a mangiare al ristorante con papà, giocavo a carte con i nonni e ci mettevamo a guardare la tv tutti insieme sul divano. La settimana dopo annunciarono che proprio nella discoteca dov'ero andata c'era stata una persona positiva, e tamponarono tutte le persone che erano state lì quella sera. Il risultato del mio tampone: positivo. Fecero il test a tutti i miei familiari. Solo la mamma fu negativa. Positivi i nonni, mia cugina di 12 anni, e papà. Il nonno è finito in ospedale e ora è stato dimesso e si sta riprendendo. Io, mia cugina e la nonna non abbiamo avuto problemi e dopo quattro settimane chiusi in casa siamo tornati negativi. Invece papà no. Siccome stavo bene lui mi diceva che tanto non era il virus, che non aveva voglia di starmi lontano: «Dai, Marti, che poi ritorni a Madrid e non ci vediamo per tanto tempo». E anch'io pensavo così, e gli ho dato abbracci e baci... voglio tanto bene a papà. Ora è da due settimane in terapia intensiva, intubato. Sta lottando con tutte le sue forze, e io non posso vederlo, non posso aiutarlo, non posso ritornare indietro. Non me lo potrò mai perdonare. Martina. |
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assodipicche |
Oggetto: La lettera di "Martina" 25 Ago, 2020 - 12:16
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Bilancia ha scritto:
Patrizia, grazie per la risposta e le informazioni. Avevo fatto una lunga riflessione, vedo Galli della Loggia come uno dei peggiori giornlisti, sono sempre, naturalmente, all'opposto delle sue posizioni. Se anche tu concordi (ti ritengo la mia rappresentante nel Sito di Anziani) vuol dire che rileggerò meglio il tutto. Ma forse non ho bisogno di riscrivere due pagine di Word. Basta quel che ho detto all'inizio.
Ciao
p.s io voto NO, voi?
Peace and love 
Bilancia, anche a me non piace molto Galli della Loggia, e non è che da ora in poi sposerò ogni sua tesi, ma certe volte ci ritroviamo a condividere certe affermazioni che, nonostante le diverse tendenze politiche, sentiamo più appropriate di tante parole vuote. Nello specifico, in riferimento al disastro che stanno proponendo per la riapertura delle scuole, ogni voce critica nei confronti di questa conduzione scellerata del problema non può che essere sostenibile ... e purtroppo, in questo caso, i sindacati hanno fatto ben bene la loro parte, per non parlare della Ministra che si è dimostrata totalmente incompetente.
Ti ringrazio per la fiducia, ma preferisco rappresentare solo me stessa ... ogni confronto è sempre costruttivo.... quello per il SI o il No, ad esempio.... 
_______
Asso, grazie per le tue nformazioni, proverò anch'io  |
_________________ Preferisco le eccezioni - Wislawa Szymborska |
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Proverò, grazie  |
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Patrizia51 ha scritto:
Tutto molto interessante e assolutamente condivisibile, sono d'accordo con voi Asso e Sticla. _____________ Bilancia, purtroppo fare copia-incolla in questo sito è diventato praticamente impossibile, soprattutto con word, in quanto il sito non è stato più aggiornato ai nuovi sistemi; il tuo è lo stesso problema di tutti noi. Si riesce solo a scrivere direttamente nello spazio, non sempre a formattare, ma ... niente più di quello. Approfitto dell'occasione, pensando che possa interessare anche ad altri, per chiedere ad Assodipicche (o chi altro sia in grado di dare spiegazioni "comprensibili") quale metodo e quale sistema usa per copia-incollare brani di una certa lunghezza (come nel caso dell'articolo del Corriere precedente, ad esempio), perchè io, quando lo faccio, ottengo lo stesso risultato di Biancia. Grazie a chi vorrà illuminarci.
Per incollare un brano senza problemi io seguo questo metodo: non lo incollo direttamente su Anziani ma sulla pagina di scrittura di WordPad, lì se ho qualcosa da aggiungere l' aggiungo (ma non è necessario), poi torno a copiarlo e lo incollo qui usando Firefox come browser. Non ho trovato altri sistemi.
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Patrizia51 ha scritto:
Tutto molto interessante e assolutamente condivisibile, sono d'accordo con voi Asso e Sticla. _____________ Bilancia, purtroppo fare copia-incolla in questo sito è diventato praticamente impossibile, soprattutto con word, in quanto il sito non è stato più aggiornato ai nuovi sistemi; il tuo è lo stesso problema di tutti noi. Si riesce solo a scrivere direttamente nello spazio, non sempre a formattare, ma ... niente più di quello. Approfitto dell'occasione, pensando che possa interessare anche ad altri, per chiedere ad Assodipicche (o chi altro sia in grado di dare spiegazioni "comprensibili") quale metodo e quale sistema usa per copia-incollare brani di una certa lunghezza (come nel caso dell'articolo del Corriere precedente, ad esempio), perchè io, quando lo faccio, ottengo lo stesso risultato di Biancia. Grazie a chi vorrà illuminarci.
Per incollare un brano senza problemi io seguo questo metodo: non lo incollo direttamente su Anziani ma sulla pagina di scrittura di WordPad, lì se ho qualcosa da aggiungere l' aggiungo (ma non è necessario), poi torno a copiarlo e lo incollo qui usando Firefox come browser. Non ho trovato altri sistemi.
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Patrizia, grazie per la risposta e le informazioni. Avevo fatto una lunga riflessione, vedo Galli della Loggia come uno dei peggiori giornlisti, sono sempre, naturalmente, all'opposto delle sue posizioni. Se anche tu concordi (ti ritengo la mia rappresentante nel Sito di Anziani) vuol dire che rileggerò meglio il tutto. Ma forse non ho bisogno di riscrivere due pagine di Word. Basta quel che ho detto all'inizio.
Ciao
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Tutto molto interessante e assolutamente condivisibile, sono d'accordo con voi Asso e Sticla.
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Bilancia, purtroppo fare copia-incolla in questo sito è diventato praticamente impossibile, soprattutto con word, in quanto il sito non è stato più aggiornato ai nuovi sistemi; il tuo è lo stesso problema di tutti noi. Si riesce solo a scrivere direttamente nello spazio, non sempre a formattare, ma ... niente più di quello.
Approfitto dell'occasione, pensando che possa interessare anche ad altri, per chiedere ad Assodipicche (o chi altro sia in grado di dare spiegazioni "comprensibili") quale metodo e quale sistema usa per copia-incollare brani di una certa lunghezza (come nel caso dell'articolo del Corriere precedente, ad esempio), perchè io, quando lo faccio, ottengo lo stesso risultato di Biancia.
Grazie a chi vorrà illuminarci. |
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Scusate, cerco di postare uno scritto word, ma la lunga assenza da Anziani mi rende la cosa "strana". Cercherò domani. Buona serata a tutti
Peace and love  |
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assodipicche |
Oggetto: I sindacati e la scuola. 22 Ago, 2020 - 19:47
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In questo articolo Galli della Loggia commenta la coraggiosa (bisogna riconoscerlo) denuncia della Ministra dell'Istruzione, Azzolina, sullo strapotere del sindacati nella scuola (ed è stato sempre così anche in altri settori statali, nelle Poste per esempio). So che l'argomento interessa a pochi, ma non importa, io l'ho trovato veritiero e interessante.
"Non molti italiani sanno che al piano terreno del ministero dell’Istruzione, in viale Trastevere, non ci sono uffici e impiegati come in tutti gli altri piani. No, nelle stanze di quel piano si trovano — non si riesce a capire bene autorizzati quando e da chi — acquartierati i numerosi sindacati della scuola che li occupano con tanto di targhe, manifesti vari e quant’altro. Insomma un pezzo di edificio pubblico — pubblico come pochi — è stato di fatto dato in concessione ad alcune associazioni private (che tali sono i sindacati) perché lo usino a loro discrezione. La presenza fisica concreta dei sindacati nel cuore dell’amministrazione della scuola è il simbolo dello strapotere che essi esercitano da decenni nel campo dell’istruzione, strapotere che ha dato vita a un vero e proprio virtuale regime di cogestione e costituisce una delle principali cause del declino di questo settore strategico della nostra vita nazionale. Tanto più merita perciò di essere segnalata positivamente la decisa presa di posizione della ministra Lucia Azzolina che in un’intervista di ieri a Concita De Gregorio su Repubblica ha coraggiosamente denunciato la «resistenza strenua al rinnovamento» dei sindacati stessi e i loro «atteggiamenti che mirano a conservare potere e rendite di posizione nell’interesse non di molti ma di alcuni». Parole che valgono in generale ma che con ogni evidenza traggono spunto da quanto sta accadendo in queste settimane riguardo l’annunciato ritorno a scuola di settembre . A questo proposito la questione della sicurezza (anche quella legale dei dirigenti scolastici) è fuor di dubbio una questione cruciale. Che si presta però fin troppo bene ad essere oggetto di agitazione a base di facili denunce di ritardi e contraddizioni, di demagogiche richieste ultimative : così come per l’appunto stanno incessantemente facendo da tempo i sindacati della scuola. I quali si guardano bene tuttavia — come del resto i partiti di opposizione che su questo terreno non sono loro da meno — di indicare che cosa farebbero loro al posto della titolare del Ministero, quali efficaci meccanismi securitari a cui nessuno ha mai pensato essi adotterebbero. La verità è che in una situazione sanitaria che muta di settimana in settimana, nella quale la parola decisiva non può che essere riconosciuta ai medici e agli epidemiologi, e in cui una vera e massima sicurezza potrebbe essere assicurata verosimilmente solo da misure (spazi, distanziamenti, controlli medici, aumento rilevantissimo dei mezzi di trasporto, ecc,) di fatto assolutamente inattuabili in tempi brevi, in una situazione del genere non sembrano esserci alternative: o si decide semplicemente di chiudere le scuole o si accetta un certo inevitabile coefficiente di rischio insieme a una serie di disagi e di incognite più o meno gravi (la didattica a distanza ad esempio). Ma davvero non mi pare che dovrebbero esserci dubbi di fronte all’ alternativa drammatica della perdita di un intero anno scolastico. Che in cambio dell’impegno in una situazione così difficile il mondo della scuola chieda allo Stato un riconoscimento economico è più che ammissibile. Ma che invece si colga qualsiasi pretesto per opporsi a tutto, così come stanno facendo i sindacati, è la conferma della linea che essi perseguono ormai da decenni. Una linea distruttiva ispirata al più gretto corporativismo, indifferente a ogni reale tematica educativa e pedagogica, interessata come suo massimo obiettivo a escludere lo strumento del concorso per l’ingresso nei ruoli, una linea che all’accertamento del merito non cessa di preferire l’appiattimento egualitario delle retribuzioni. Il tutto per conservare ad ogni costo, come ha detto il ministro Azzolina, il proprio potere d’interdizione e di consentire a chi dirige quegli stessi sindacati di continuare a sentirsi i padroni della scuola".
(Un articolo di Galli della Loggia sul Corriere)
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PER NON DIMENTICARE
Bologna 2 Agosto 1980 - 2 Agosto 2020 NE AVREI AVUTO DI TEMPO Ne avrei avuto di tempo per perderlo, quel treno dimenticare il borsello coi documenti, le chiavi o l'inutile thermos celeste con dentro i tuoi baci tornare a casa di corsa, mancare la coincidenza e vedere i fanali di coda allontanarsi beffardi da Ancona. Invece son qui mezzo assopito su questo convoglio che rimbalza sopra binari quasi abbia capito di mollarli al più presto, cambiare il percorso coi finestrini abbassati nella campagna rovente sussulti, sobbalzi, singulti assordanti. Le stazioni sono purgatori di silenzio macchiati dal gracchiare degli altoparlanti Senigallia, Pesaro, Rimini, Cesena, Forlì, Faenza, San Lazzaro di Savena Via Crucis di ferro che sfila sotto il mio sonno. Mi riscuoto solo un lampo d’istante quando una raffica di fumo e di pietre mi strappa dal sedile di sky marrone facendomi a pezzi durante la fermata a Bologna Centrale in quest’ingenuo sabato d’agosto sotto un sole infernale una pioggia di sangue e il rimorso, amore, di non avertelo dato per paura di svegliarti un ultimo bacio…
A:
Angela MARINO, anni 23
Leo Luca MARINO, anni 24 Domenica MARINO, anni 26 Errica FRIGERIO in DIOMEDE FRESA, anni 57
Vito DIOMEDE FRESA anni 62
Cesare Francesco DIOMEDE FRESA, anni 14
Anna Maria BOSIO in MAURI, anni 28 Carlo MAURI, anni 32 Luca MAURI, anni 6 Eckhardt MADER, anni 14 Margret ROHRS in MADER, anni 39 Kai MADER, anni 8 Sonia BURRI, anni 7 Silvana SERRAVALLI in BARBERA, anni 34 Manuela GALLON, anni 11 Natalia AGOSTINI in GALLON, anni 40 Maria Antonella TROLESE, anni 16 Anna Maria SALVAGNINI in TROLESE, anni 51 Roberto DE MARCHI, anni 21 Elisabetta MANEA ved. DE MARCHI, anni 60 Eleonora GERACI IN VACCARO, anni 46 Vittorio VACCARO, anni 24 Velia CARLI IN LAURO, anni 50 Salvatore LAURO, anni 57 Paolo ZECCHI, anni 23 Viviana BUGAMELLI in ZECCHI, anni 23 Catherine HELEN MITCHELL, anni 22 John ANDREI KOLPINSKI, anni 22 Angela FRESU, anni 3 Maria FRESU, anni 24 Loredana MOLINA in SACRATI, anni 44 Angelica TARSI, anni 72 Katia BERTASI, anni 34 Mirella FORNASARI, anni 36
Euridia BERGIANTI, anni 49
Nilla NATALI, anni 25
Franca DALL'OLIO, anni 20 Rita VERDE, anni 23 Flavia CASADEI, anni 18 Giuseppe PATRUNO, anni 18 Rossella MARCEDDU, anni 19 Davide CAPRIOLI, anni 20 Vito ALES, anni 20 Iwao SEKIGUCHI, anni 20 Brigitte DROUHARD, anni 21 Roberto PROCELLI, anni 21 Mauro ALGANON, anni 22 Maria Angela MARANGON, anni 22 Verdiana BIVONA, anni 22 Francesco GOMEZ MARTINEZ, anni 23 Mauro DI VITTORIO, anni 24 Sergio SECCI, anni 24 Roberto GAIOLA, anni 25 Angelo PRIORE, anni 26 Onofrio ZAPPALÀ, anni 27 Pio Carmine REMOLLINO, anni 31 Gaetano RODA, anni 31 Antonio DI PAOLA, anni 32 Mirco CASTELLARO, anni 33 Nazzareno BASSO, anni 33 Vincenzo PETTENI, anni 34 Salvatore SEMINARA, anni 34 Carla GOZZI, anni 36 Umberto LUGLI, anni 38 Fausto VENTURI, anni 38 Argeo BONORA, anni 42 Francesco BETTI, anni 44 Mario SICA, anni 44 Pier Francesco LAURENTI, anni 44
Paolino BIANCHI, anni 50
Vincenzina SALA in ZANETTI, anni 50
Berta EBNER, anni 50 Vincenzo LANCONELLI, anni 51 Lina FERRETTI in MANNOCCI, anni 53 Romeo RUOZI, anni 54 Amorveno MARZAGALLI, anni 54 Antonio Francesco LASCALA, anni 56 Rosina BARBARO in MONTANI, anni 58 Irene BRETON in BOUDOUBAN, anni 61 Pietro GALASSI, anni 66 Lidia OLLA in CARDILLO, anni 67 Maria IDRIA AVATI, anni 80
Antonio MONTANARI, anni 86
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... e c'è di più.... le donne che sfruttano il proprio "status" di donna e le proprie attrattive fisiche per ottenere privilegi, incarichi, presentazioni ad alti livelli, per "saltare la fila" .... lamentandosi poi e denunciando se viene richiesta loro una contropartita... i cosiddetti casi di "me-too", per intendersi, che non rendono certo un buon servizio alla causa femminile....
Ho trovato questo bel testo di Giada Perin che "completa" bene questa discussione
Vorrei spiegare cos'è il patriarcato agli uomini che ce lo spiegano.
Patriarcato è essere una bambina e dover servire a tavola, mentre tuo fratello no. È la fatica del carico fisico e mentale mentre ti dicono che sei fortunata perché tuo marito "ti" aiuta. È un colloquio di lavoro dove ti chiedono se hai figli o vorresti averne. È un tentativo di stupro in una spiaggia mentre sei sola e leggi un libro. È un interlocutore che ti infantilizza in quanto donna.
È il nodo alla gola che ti sale quando sei sola di notte e incontri un uomo con aria predatoria.
È una strada sbarrata perché sei incinta o hai figli. l fastidio di entrare in un bar di vecchi ed essere oggetto di occhiate e battute. Il commento sull'aspetto fisico da parte di un collega. Il datore di lavoro che ti chiede di curarti di più. Il professore universitario che ci prova anteponendo una gerarchia. La violenza di un parto con kristeller ed episiotomia. Dover nascondere le mestruazioni e lavorare con i crampi. Pagare gli assorbenti come beni di lusso. Essere una bambina a cui impongono il rosa. Essere sposata o "da sposare". Guadagnare la metà dei colleghi maschi. Subire una molestia dall'insegnante di musica. Subire una molestia violenta dai tuoi compagni delle medie. Ballare a una festa e trovarti le mani sul culo. Essere pestata, violentata e uccisa ed essere pure colpevolizzata per questo. Patriarcato è un marito che uccide i tuoi figli perché vuoi essere una donna libera. E infine, ma non perché l'elenco sia finito, dover ascoltare degli uomini che ti spiegano che il patriarcato non esiste.
[Giada Perin] |
_________________ Preferisco le eccezioni - Wislawa Szymborska |
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moniaxa |
Oggetto: 13 Lug, 2020 - 19:55
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Patrizia51 ha scritto:
Io sono abbastanza perplessa, Sticla.... E' vero certamente che dall' "inizio del mondo biblico" si è attribuita alla donna l'origine e la colpa del peccato, ma lo stupro, lo sfruttamento e la sottomissione della donna esistevano già nel Vecchio Testamento, quindi prima del cattolicesimo (che comunque in quello ha le sue origini) e si ritrova anche nelle altre culture religiose, come quella musulmana ad esempio. Che dire poi degli stupri sistematici e di massa nelle guerre e nelle invasioni dei territori conquistati? Sono fatti anche quelli per "punire" la donna e la sua "colpa"?
La donna è considerata un "essere" inferiore all'uomo, da sempre, una "cosa" da sottomettere e possedere, e tutte le culture hanno per secoli e secoli portato avanti questo concetto. Nonostante le rivendicazioni, nonostante le battaglie, nonostante il progresso e l'emancipazione, ancora oggi è così, e le parole di Cicuta lo dimostrano ampiamente... niente di quello che può fare un uomo lo può fare allo stesso modo anche una donna, se non a proprio rischio e pericolo, salvo poi prendersi anche le accuse di non essere stata al "suo" posto (qual è, poi?) o di essersele andate a cercare.
Si diceva che le mamme di una volta "allevavano" i fiigli maschi con dei privilegi evidenti rispetto alle sorelle, ma nonostante le mamme di oggi abbiano un approccio diverso e non facciano disparità nei confronti dei figl, questo concetto maschilista di superiorità sembra duro a morire ....ho letto su certe chat di ragazzini parole ed espressioni nei confronti delle loro compagne femmine da far rabbrividire....
Scusa, non è per polemica, Sticla .... è solo per capire....
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ottima analisi, grazie,non sarei mai riuscita rispondere cosi con tanta
chiarezza 
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Io sono abbastanza perplessa, Sticla.... E' vero certamente che dall' "inizio del mondo biblico" si è attribuita alla donna l'origine e la colpa del peccato, ma lo stupro, lo sfruttamento e la sottomissione della donna esistevano già nel Vecchio Testamento, quindi prima del cattolicesimo (che comunque in quello ha le sue origini) e si ritrova anche nelle altre culture religiose, come quella musulmana ad esempio. Che dire poi degli stupri sistematici e di massa nelle guerre e nelle invasioni dei territori conquistati? Sono fatti anche quelli per "punire" la donna e la sua "colpa"?
La donna è considerata un "essere" inferiore all'uomo, da sempre, una "cosa" da sottomettere e possedere, e tutte le culture hanno per secoli e secoli portato avanti questo concetto. Nonostante le rivendicazioni, nonostante le battaglie, nonostante il progresso e l'emancipazione, ancora oggi è così, e le parole di Cicuta lo dimostrano ampiamente... niente di quello che può fare un uomo lo può fare allo stesso modo anche una donna, se non a proprio rischio e pericolo, salvo poi prendersi anche le accuse di non essere stata al "suo" posto (qual è, poi?) o di essersele andate a cercare.
Si diceva che le mamme di una volta "allevavano" i fiigli maschi con dei privilegi evidenti rispetto alle sorelle, ma nonostante le mamme di oggi abbiano un approccio diverso e non facciano disparità nei confronti dei figl, questo concetto maschilista di superiorità sembra duro a morire ....ho letto su certe chat di ragazzini parole ed espressioni nei confronti delle loro compagne femmine da far rabbrividire....
Scusa, non è per polemica, Sticla .... è solo per capire....
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