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Vabene |
Oggetto: "Facciamo un accordo,votiamo tutti si,poi rivedremo tut 05 Giu, 2006 - 16:57
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Cosa si può pensare di "politici "che affidano a tre o quattro sprovveduti,riuniti in un Albergo ristorante dove si mangia un buon piatto di polenta e camoscio, la revisione in quattro e quattrotto di una costituzione discussa,pensata e poi approvata dalle migliori intelligenze politiche ed intelluttali del Paese riunite in assemnblea costituente per quasi diciotto mesi.Un documento straordinario che ci ha portato dal costume dittatoriale alla democrazia e dalla miseria al benessere.nonostante tutto il peggio che abbiamo visto ma che è stato bene o male rintuzzato,fino ai rigurgiti simil fascisti del berluscanesimo(benedetto dai massoni piduisti). Ora propongono,udite udite,di fare un patto per dire tutti si nel referendum e garantendo(loro!?) che poi si costituirà un tavole comune dove rivedere quel che c'è da rivedere.
Non credo che questa sia definibile nemmeno con il termine furberia dell'ultimo momento(quando si avverte molto bene che una costruzione,non solo costituente,improvvisata ed insensata,senza basi consistenti,sta per crollare),il termine è un altro e non si dovrebbero anche solo prendere in considerazione simili sciocchezze che qualificano dei mestatori incoscienti e sprovveduti.No a tutto tondo all'incoscienza ed alla burbanza di povera gente che ha ridotto il nostro Paese al ridicolo. Sono sempre italiani,intendiamoci(anche quelli che non lo sanno e dicono di non esserlo) per questo dovranno pure sempre essere ascoltati(anche l'incoscienza ha diritto di parola e di proposta) ma ora vediamo cosa ne pensano, veramente i cittadini e se desiderano che si estirpi,per sempre,un'arrogonaza irresponsabile,spacciata come sapienza.
Saluti da Vabene |
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Vabene |
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Oggetto: Il 1946........oh come lo ricordo.Speranze di un diciottenne 03 Giu, 2006 - 15:42
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Oh se lo ricordo quel 1946,pieno di avvenimenti che oggi posso ben considerare straordinari.
Referendum repubblica monarchia e poi l'elezione della Costituente.Ricostruzione a pieno ritmo,non solo di fabbriche strade,ponti,scuole ma di organizzazioni democratiche:partiti(deludenti ma indispensabili),sindacati,associazioni varie e poi elezioni amministrative nei comuni,il voto alle donne(quanto mai dicevano in tanti,anche di sinistra,vedrete che poi si scateneranno!?Già,si toglieranno le catene! ed è stato così,per fortuna).Discussioni a non finire,partecipazione popolare diffusa,programmi (immaginari?) e poi le prime rotture nel sindacato unico,scontri tra le parti politiche(armi conservate da tutte le parti,ben oliate e pronte!),ma scongiuri e promesse tra amici della resistenza di non usarle mai( e così è stato,fino alla restituzione ed ai sequestri,guidati e voluti,dopo il '4  .
Qual'è Il bilancio,oggi,di questa democrazia tanto sognata da giovani,vista crescere gracile,incerta ma pure sorretta da principi condivisi(quelli della costituzione,fortemente voluta!) divenuta gradualemnte costume,modo di essere e di vivere in società,con tante voci dissonanti e miriadi di profittatori?Beh la miseria,quella più nera era tanta,l'analfabetismo e l'ignoranza erano diffusi("certa gente non dovrebbe votare,è come far votare il mio gatto e poi non riuscirà mai a comprendere,la scuola non è fatta per loro,insegnare a firmare e basta!",un mio insegnante diceva quello che tanti benestanti,invidiosi oltre ogni dire,pensavano),case strade miserevoli:mangiare poco,quel che c'era,lavorare molto con paghe da fame o quasi,non tutti potevano permettersi una bicicletta la radio era possoduta dal 2-3 per mille delle famiglie,acquistare il giornale era considerato un vizio(per la spesa) e via di questo passo. Oggi il benessere è diffuso,sia pure con sacche di povertà che tuttavia hanno servizi e scuole a disposizione e la speranza di riscatto in una società libera.No ,sinceramente la mia generazione non immaginava certamente di raggiungere questi livelli di benessere. .
E' cresciuto,molto,in misura impensabile nel '46,appunto,il benessere economico,è cresciuto e come il livello di istruzione,abbiamo belle case con la tecnolgia aggiornata,belle macchine, pensioni discrete(impensabili anche quelle se pure ora necessitano di miglioramenti) per gli anziani,un servizio sanitario(diverso e molto diverso da regione e regione ma con livelli di eccellenza in alcune regioni) invidiato da molti Paesi(con la Francia siamo ai vertici mondiali,verificare per credere),le nostre donne hanno ottenuto la parità(si dice....... ed ora vogliono di più "le sciagurate") ma...".ma che cosa"? E un "ma" da sviscerare, perchè avvertiamo che ci mancano molte cose essenziali,alcune probabilmente le abbiamo perse per strada,come la solidarietà ad esempio che ora si chiama volontariato ma che è quasi sempre altra cosa dalla solidarietà di vicinato,di frazione e di comune ed umana in generale con tutti gli esseri umani.Soddisfatte alcune necessità fondamentali(casa e salute in particolare)abbiamo perso in qualità nella socialità,vale a dire la capacità di unirsi per affrontare problemi comuni che vogliamo sempre delegare ad altri ed alla pubblica amministrazione, anche quando potremmo e dovremmo provvedere direttamente.
Ci creiamo vincoli inutili,delegando e rivendicando a più non posso e perdendo in autonomia e capacità autopropulsiva (capacità di far fronte alle nostre necessità da soli o associandoci integrando e migliorando quanto ci viene offerto dalle pubbliche istituzioni).In definitiva rischiamo fortemente,delegando a più non posso e senza riflettere, l'asservimento agli spregiudicati che ci promettono tutto ed anche di più.In definitiva,siamo più istruiti,con la pancia piena e tante comodità ,ma siamo meno colti(meno consapevoli e responsabili degli anni quaranta e cinquanta) e disposti,molte volte a vendere la nostra dignità,per un piatto di lenticchie(perchè si dice la dignità non si vede e non si mangia ed il piatto di lenticchie si).Ecco alcuni "ma" anche se,forse, sono "ma" di chi si è impegnato,con tanti altri della mia generazione) quanto poteva( a volte anche di più) per costruire questa società e ritiene che se ancora,per fare un esempio,Il qualunquismo negli anni quaranta ed in seguito i vari Lauro,mammasantissimi e per ultimo il berlusconismo hanno trovato e trovano ancora credito(politico)qualcosa non è stato fatto di quello che si doveva.Mah,non è sconforto,tutt'altro,ma riflessione ad alta voce......... forse inutile anche se mi sembra(sembra,pare!) di no.Comunque credo sia,quello del "ma",una questione da approfondire.
Saluti da Vabene |
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Anch'io noto che non si parli abbastanza del prossimo referendum.Intanto ringrazio MELA per aver riportato quel "decalogo" sul referendum costituzionale. Parlatene ancora, vi seguirò con interesse e credo che la cosa risulterà utile a molti.Buona notte, a domani.Lili |
_________________ Il mondo è un enorme teatro all’aperto dove, sullo sfondo d’una scenografia naturale, si rappresentano commedie, drammi e tragedie. Noi siamo attori e pubblico. L.Batà |
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Vabene |
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Oggetto: Referendum costituzionale.Diamoci da fare in tutti i modi 30 Mag, 2006 - 14:41
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Sono presidente qui dove abito di un'associazione famiglie,apolitica e non confessionale,con un piccolo periodico che raggiunge ,con la distribuzione postale,tutte le famiglie.Ma il referendom costituzionale non è una fatto politico nel senso tradizionale,non si tratta proprio di fare la scelta di una parte,ma è un fatto sociale che riguarda tutti i cittadini e la carta fondamentale del nostro stare insieme.La Costituzione in vigore dal '47 è stata approvata con la maggioranza del 90% dei costituenti di tutti,ma proprio tutti,i partititi ad eccezione dei monarchici,ancora frastornati dal risultato del referendum tra monarchia e repubblica.Certo la proposta formulata in un albergo,qui sulle alpi ,da quattro o cinque sprovveduti e poi rimaneggiata alle meno peggio dai partitit della maggioranza non può proprio essere una Costituzione perchè oltre agli sproloqui ,si dimentica l'aggiornamento per elementi importanti quali l'adesione e la partecipazione all'Unione Europea , la dimensione planetaria dei rapporti internazionali nei quali abbiamo dovuto inserirci,per accennare solo ad alcuni elementi tutt'altro che marginali.
Ho scritto ieri per il nostro periodico evidenziando quanto sopra e la dimensione prevalentamente sociale del referendum con marginali riflessi politici(che alcuni vorrebbero,da diverse parti ingigantire) e facendo presente che ci vengono presentate,per camminare nel futuro ,della calzature che sono " 'na scarpò e'n supell" e cioe una scarpa ed uno zoccolo ,quando sono necessarie un paio di scarpe nuove,dello stesso pellame di quelle che,nonostanmte tutto,ci hanno consentito di camminare nei decenni scorsi traendoci dalla miseria verso il benessere. Diamoci da fare,dunque facendo presente che oltre a quello che c'è di non condivisibile,nella "costituzione " che ci viene proposta,risalto quello che manca e che il gruppetto di sprovveduti "costituienti" nemmeno si sono immaginati.Una scarpa ed uno zoccolo insomma.........per camminare nel futuro.Sono ottimista ovviamente nonostante le ire di chi si dovrebbe dare una calmata e spera in quello che non dovrebbe e non può proprio sperare. Il problema supera l'immaginario dei politici improvvisati,purtroppo.
Saluti da Vabene. |
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mela |
Oggetto: referendun costituzionale 30 Mag, 2006 - 08:13
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Il prossimo importante appuntamento con le urne è quello di fine giugno, col referendum costituzionale. Sul sito di libertà e giustizia ho trovato una sintesi, un "decalogo" che mi è piaciuto per la sua chiarezza e che vi propongo volentieri, insieme con l'augurio di una buona giornata. 1. La nostra Costituzione è la Carta fondamentale che storicamente sancisce i principi a cui deve conformarsi la Repubblica democratica italiana e le regole per il civile confronto delle idee e dei progetti delle politica, nell'interesse generale del Paese. Quindi: 2. la Costituzione è patrimonio di tutti i cittadini, a prescindere dalla loro appartenenza politica. Per ciò: 3. NO ad una riforma della Costituzione a colpi di maggioranza. 4. NO al potere praticamente assoluto di un uomo solo, il Premier, che secondo la riforma disporrebbe di fatto della potestà di governo e di quella legislativa. 5. NO ad un Parlamento non più dotato della sua centralità nel sistema democratico, ma succube di un Premier dotato del potere di scioglierlo. 6. NO alla eliminazione dei pesi e contrappesi tra i poteri dello Stato assicurati dalle Istituzioni di garanzia. 7. NO al declassamento del ruolo del Presidente della Repubblica, ridotto a quello di Gran Cerimoniere. 8. NO alla trasformazione della Corte Costituzionale da Organo di Alta garanzia super partes ad Organo politicamente condizionato dalle scelte del Governo. 9. NO alla cosiddetta "devolution" prevista dalla riforma in termini tali da compromettere l'Unità del Paese. 10. NO alla frantumazione dei vincoli di “solidarietà politica, economica e sociale” tra regioni ricche e regioni povere. * Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea
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_________________ stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che io ho detto la mia. |
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Vabene |
Oggetto: Referendum sul malaffare istituzionalizzato 28 Mag, 2006 - 21:03
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Beh,certo Valter,d'istinto è come tu dici dovremmo,come mi è stato proposto per un'adesione,ricorrere da un referendum,nell'una o l'altra forma da te ipotizzate,ma il problema è quello di evitare che la cura non sia peggiore del male.Chi batte il tasto interessato dei "politici professionali" ,inetti e sanguissughe,si approprierebbe subito e gestirebbe la proposta,con tutti i mezzi possibili.Una strada maestra per un qualunquismo diffuso dalle conseguenze imprevedibili(o fin troppo prevdibili!).Certo,la situazione è divenuta insostenibile ed è bene che partitit ed organi politici ed ammnistrativi se ne rendano conto e provvedano con iniziative adeguate.Non bastano certo riduzioni formali risibili(già viste!)ma il risanamento deve essere organico e radicale,sia pure in tempi adeguati per un'operazione non certo indolore per gli interessati.Premere,senza mai desistere,sui partitit e gli organi istituzionali ritengo che sia certamente la strada più lunga,ma quella che può dare maggiori garanzie contro gli avventurismi sempre in agguato e dei quali,ora più che mai,non abbiamo proprio bisogno.Mi pare.
Saluti da Vabene |
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Vabene |
Oggetto: Referendum per i "malaffari" istituzionalizzati 28 Mag, 2006 - 13:59
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Margine,non ho indagato da chi,in origine,proviene la proposta che ritengo,se pur maledettamente stimolante, politicamente molto pericolosa(il qualunquismo l'abbiamo già visto con un moralismo che sfrutta ogni piega dei limiti politici ed amministrativi per proporre il peggio).La via istituzionale(occasione la revisione della costituzione,fatta come si deve e con i necessari limiti di salvaguardia dell'essenziale)può,potrebbe,provvedere adeguatamente con regolamentazioni adeguate anche per queste assurdità(nessun dubbio e nessuna giustificazione,sempre disponibile ma improponibile,la può riportare alla regionevolezza).Oggi stesso invio alla Segreteria del capo del governo indicazioni sui rischi che comporta la situazione,se trascurata e non denunciata al più presto con l'intenzione di provvedere quanto prima.
Saluti da Vabene |
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Vabene |
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Oggetto: Che sarà mai 27 Mag, 2006 - 14:47
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Ho ricevuto nella posta telematica,per la catena di Santantonio,come si dice,una elencazion della reribuzione aggiornata dei nostri parlamentari,con altro elenco di privilegi riservati ai presidenti ed ex presidenti delle camere,presidenti ed ex presidenti e ministri ed ex ministri della repubblica ed altro ancora.Cose note,ma messe tutte insieme non solo impressionano ma indignano.Si cita il caso della signora Pivetti con diritto all'autovettura con autista,guardie del corpo e prebende varie.Ma sono molte centinaia di persone,alcune umanamente e palesemente miserevoli delle quali dobbiamo,per legge,farci carico.Perchè,si chiede chi mi ha inviato la missiva proponendo un referendum per rivedere tutto,alla radice.Bel problema! Un referendum simile,che si imporrebbe,diamine,rischia tuttavia(lo immaginate!) di portare acqua al moralismo interessato dei fanatici,di destra ma anche di sinistra.Preferirei che si operasse attraverso una revisione della costituzione con regolamento attuativo che restituisca il maltolto,almeno per il futuro,evitando un malaffere di tutta evidenza nel cuore delle istituzioni nazionali ma anche regionali e locali.Trasmetterò alla presidenza del Consiglio dei ministri la missiva e la proposta avanzata per un referendum ,certamente da evitare ma con un'alternativa seria,operativa e con tempi non bilbici.
Saluti da Vabene |
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Vabene |
Oggetto: Berlusconi teme per la propria vita.Perchè? 23 Mag, 2006 - 14:54
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Berlusconi,sempre più triste ed accigliato ha dichiarato di temere per la propria vita,percgè lo odina troppo,dice. Tutti i politici e non solo loro hanno problemi di sicurezza.Nel caso di Berlusconi,come di altri non c'è dubbio alcuno che può anche accadergli il peggio per opera di dissennati,ne esistono in circolazione ma da questi i sorveglianti dei quali dispone sono certamente più che sofficenti per preservarlo.Il problema,come ho già rilevato altro volte,è diverso,per la sua incolumità intendo.Ci sono ambienti ai quali il nostro,ex presidente del Consiglio dei ministri,è legato per affinità elettive, che non ammettono la presenza di "nulla facenti" che non rendono più e poi chiedono di chiudere i conti,non essendoci ora possibilità di contropartite ed essendo,con i processi,civili questa volta(oltre a quelli in sospeso di carattere penale)in pericolo lo stesso patrimonio del "nostro "(si parla di mlioni,molti miliono di Euro di indenizzi con il resto in interessi e perdite della controparte).Brutta situazione dunque che si prospetta dalla parte degli "amici" di Dell'Utri e soci.
Questi "amici" sono ben in grado di scavalcare i sorvegliani per raggiungere lo scopo e lo sappimao tutti e non solo Berlusconi,che teme,teme molto.Dispiace sempre,ovviamente che una persona,quale che sia,si trovi nei guai,si tratti pure di Berlusconi,ma,in questi casi solo lui può sapere come difendersi e non credo che basti la dimostrazione di buona volonta nel voler rimanere protagonista...................declamando ed illudendosi a sproposito ,di poterlo essere ancora.Faccia accorrere a difesa i Calderoli,i Bossi i Casini ed i tanti tirapiede dei quali pensa di poter disporre ancora.Basteranno questi con l'amico Dell'Utri a scongiurare il peggio?Non credo,dopo le nuove batoste elettorali che si prennunciano e che non si possono certo addomesticare con i sondaggi.Auguri comunque Berlusconi,che rimanga in vita a lungo,comunque vada.....................si avvia ormai a divenire un simbolo negativo,da qualsiasi parte lo si guardi e questo aiuta,aiuterà a pensarci molte volte prima di ricadere in situazioni allucinanti,politiche ma anche umane. Dove si dimostra che i soldi,non sono proprio tutto e molte volte proprio non servono per le cose più importanti della vita.
Saluti da Vabene |
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Francamente non so cosa ne pensano gli elettori che hanno votato per il centro destra per i comportamento tenuto dai loro rappresentanti al Senato della repubblica. E' semplicemente disgustante assistere a una canea del genere.Hanno trasformato in questa occasione l'aula in una canea ed hanno insultato uomini che hanno dato lustro al paese. Ma l'azione più squalificata l'ha fatta il loro capo gesù-napoleone che ha definito "immorali" i senatori a vita che hanno votato a favore dimenticandosi che nel 94 e nel 2001 i senatori a vita votarono per il suo governo e nel 94,in particolare,il governo ebbe la fiducia perchè 3 senatori a vita lo votarono.Come si può notare è proprio un comportamento inqualificabile che si ritorcerà contro questa opposizione che non ha niente di decente nei comportamenti che va assumendo.Speriamo che gli italiani si rendano conto cos'è questo centro-destra |
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Vabene |
Oggetto: 21 Mag, 2006 - 18:11
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Le amministrative sono alle porte ma si sta arrivando rapidamente anche al referendum sulla Costituzione.Per chi desidera essere attivo nelle due consultazioni mi permetto un suggerimento,con la spesa di qualche Euro o più ,a scelta naturalmente. Si possono selezionare alcuni amici,conoscenti o anche persone con le quali si hanno rapporti di lavoro. Si predispone una lettera illustrando,il più brevemente possibile,i motivi per i quali faremo la nostra scelta elettorale ed invitando i destinatari della lettera,se vogliono ed hanno la possibiliotà, a riprodurra con il loro nome ed inviarla alle persone che ritengono possibile ed utile interessare. Mediamente,per esperienza,il 50-60% dei destinatari della prima lettera indirezzeranno, ognuno, ad altre 15-20 persone,il seguito è difficilmente valutabile anche in relazione al tempo di spedizione .
E' questo uno dei modi,altri se ne possono impiegare ,per sostenere le proprie convinzioni senza rimanere passivi.Io ho usato più volte il "sistema" ricevendo tra l'altro qualche volta la lettera, copiata o sistemata diversamente, da persone con le quali non ricordavo di aver avuto dei rapporti,ma se ne sono ricordate loro .Avendo conoscenti su tutto il territorio nazionale spedisco quasi sempre,come farò anche questa volta per il referndum, tra 150 e 170 lettere,con una spesa non da poco in francobolli,ma raccogliendo anche consensi per l'iniziativa,mai comunicata,ci mancherebbe altro,alla componente politica interessata. Non ne vale sinceramente la pena.Chi vuole può provare,un contribuo per far valere le nostre convinzioni costituisce sempre una soddisfazione,almeno così è per me.
Saluti da Vabene |
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