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Pandora |
Oggetto: 24 Set, 2006 - 02:20
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Ger, c'è una abissale differenza tra il boia che ti da la morte te nolente, e la libera scelta di porre fine alla propria esistenza quando questa non è piu' vita, ma sofferenza senza speranze di guarigione, o ridotta allo stato vegetativo. O, peggio ancora , immobilizzati dalla distrofia come quella persona che ha chiesto a Napolitano il diritto di poter morire. Lo ha chiesto lui.! Ha 60 anni , vive in quello stato da anni, non ha speranze. Ha solo una mente ancora lucida che gli permette di capire che la sua non è piu' una vita. Chi ha il diritto di negargli di scegliere per se stesso? E' vero, il discorso di una legge che garantisca la possbilità dell' eutanasia è delicato e complesso. Eppure altri paesi la applicano, e non risultano abusi nè eccessi. Non mi soffermo adesso su questo aspetto che richiede competenze che non mi sento di avere. Ma credo nel valore della libera scelta. E penso che ci si nasconda dietro l'alibi della "complessità" in nome di una concezione della vita che non è laica, che nega la possibilità di scegliere per se stessi una morte dignitosa perfino anche quando ogni speranza è morta prima di noi. Io rispetto chi per credo religioso o per altre motivazioni non sceglierebbe mai la morte per eutanasia. E' un suo legittimo diritto Ma vorrei aver garantito lo stesso diritto di scelta, che oggi mi viene negato. E nessuno, nessuno mi convincerà mai che questo sia giusto. In nome di nessun principio morale o religioso.
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Hai ragione, Vabene. Si può evitare l'accanimento terapeutico (se per ciò s'intende verso il malato terminale), purchè non ci si faccia ricoverare in una struttura ospedaliera. Se così fosse, al paziente viene fatto firmare una dichiarazione d'intenti sulla terapia che, più opportunamente, dovrà essere sottoposto, sollevando la Direzione da ogni responsabilità. Non è un segreto, e non scandalizza più nessuno, che si effettuano sempre nuove sperimentazioni. Lo trovo giusto ed auspicabile per il continuo progresso della medicina.
In qualsiasi momento, però, se vi è accanimento, il paziente o, se impedito, un familiare stretto o - tramite delega - una persona fidata, può firmare la lettera di dimissioni e farsi assistere e curare a domicilio da associazioni sanitarie, a carico Asl; qui si, con paliativi, placebi e morfina per attenuare il dolore in attesa del termine del ciclo vitale.
Mia moglie, infermiera professionale (ora in pensione) mi ha raccontato di aver assistito alla scena di una madre che pregava il primario, in visita pazienti, di interrompere l'accanimento terapeutico, e possibilmente staccare la spina, nei confronti della giovane figlia malata di tumore. Questi le ha risposto:" Signora, se le dessi ascolto e domani si trovasse un rimedio per sua figlia, come reagirebbe?". E' vero che la ragazza non sopravvisse ma è altrettanto vero che la speranza è l'ultima a morire. E poi, gli ospedali sono istituiti e preposti per salvaguardare la vita, non per toglierla
Alla fine: è così negativo l'accanimento terapeutico?.
Faranno una legge? Ti chiedi, Lella. Non lo credo nemmeno io ma non per ipocrisia: la materia è troppo delicata e controversa e nessuno vuole legittimare il boia che, al posto della mannaia usa la siringa, giustificandolo come gesto umanitario.
Geronimo |
_________________ Per coloro che sanno ascoltare, le voci parlano ancora.
Saupaquant, Wampanoag |
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Accanimento terapeutico ed eutanasia. Mi piacerebbe, amici,per un confronto, conoscere le vostre opinioni in merito e le differenze che separano i due termini secondo la scienza.Grazie a chi vorrà rispondermi.Lili
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_________________ Il mondo è un enorme teatro all’aperto dove, sullo sfondo d’una scenografia naturale, si rappresentano commedie, drammi e tragedie. Noi siamo attori e pubblico. L.Batà |
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geronimo |
Oggetto: sui pacifisti 21 Set, 2006 - 23:04
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Inauguro, da parte mia, questo topic con una riflessione sui pacifisti: che fine hanno fatto? Nel precedente governo ogni occasione (non solo su Irak o Afghanistan ma anche per avvenimenti che non riguardavano il nostro Paese) giustificava cortei e manifestazioni con tante bandiere arcobaleno con su scritto PACE; le facciate di alcuni quartieri cittadini ne erano pavesate. Ne ho viste alcune addirittura sbiadite, se non sdrucite, per la continua esposizione alle intemperie.
Col presente governo, tutto tace e tutte le bandiere ritirate. Mi sarei aspettato almeno qualche timida rappresentanza al saluto che il ministro Parisi ha rivolto ai nostri militari in partenza per il Libano.
Mah! Probabilmente, per chissà quale misteriosa legge fisica, le bandiere sono diventate improvvisamente pesanti, tanto che non si possono reggere neppure a due mani e tanto meno sventolarle: il supporto si spezzerebbe. Ed esporle sui balconi? Anche lì, c'è pericolo che questi crollino.
Geronimo
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Saupaquant, Wampanoag |
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mela |
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Oggetto: se posso.... 18 Set, 2006 - 12:44
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_________________ stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che io ho detto la mia. |
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