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Pandora Oggetto:   24 Set, 2006 - 02:47  Profilo Rispondi citando   

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Credo di aver capito che l'accanimento terapeutico consista nel seguitare a somministrare cure che mirano a tenere in vita il malato anche quando non ha più speranze di guarigione.Credo quindi che la differenza con l'eutanasia stia nel fatto che questa consiste in un atto che procura la morte, mentre la sospensione dell'accanimento terapeudico si limita a non ostacolarla.
E' vero cio che sostiene Geronino che cio che oggi la scienza non è in grado di risolvere, domani potrebbe essere praticabile. Ma anche in questo caso non è giusto che sia il malato a scegliere o, qualora non fosse in grado di farlo, possa farlo chi ne ha raccolto le volonta' scritte?
Pandora Oggetto:   24 Set, 2006 - 02:20  Profilo Rispondi citando   

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Ger, c'è una abissale differenza tra il boia che ti da la morte te nolente, e la libera scelta di porre fine alla propria esistenza quando questa non è piu' vita, ma sofferenza senza speranze di guarigione, o ridotta allo stato vegetativo. O, peggio ancora , immobilizzati dalla distrofia come quella persona che ha chiesto a Napolitano il diritto di poter morire. Lo ha chiesto lui.! Ha 60 anni , vive in quello stato da anni, non ha speranze. Ha solo una mente ancora lucida che gli permette di capire che la sua non è piu' una vita. Chi ha il diritto di negargli di scegliere per se stesso?
E' vero, il discorso di una legge che garantisca la possbilità dell' eutanasia è delicato e complesso. Eppure altri paesi la applicano, e non risultano abusi nè eccessi. Non mi soffermo adesso su questo aspetto che richiede competenze che non mi sento di avere.
Ma credo nel valore della libera scelta. E penso che ci si nasconda dietro l'alibi della "complessità" in nome di una concezione della vita che non è laica, che nega la possibilità di scegliere per se stessi una morte dignitosa perfino anche quando ogni speranza è morta prima di noi.
Io rispetto chi per credo religioso o per altre motivazioni non sceglierebbe mai la morte per eutanasia. E' un suo legittimo diritto Ma vorrei aver garantito lo stesso diritto di scelta, che oggi mi viene negato. E nessuno, nessuno mi convincerà mai che questo sia giusto. In nome di nessun principio morale o religioso.

geronimo Oggetto:   24 Set, 2006 - 01:48  Profilo Rispondi citando   

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Hai ragione, Vabene. Si può evitare l'accanimento terapeutico (se per ciò s'intende verso il malato terminale), purchè non ci si faccia ricoverare in una struttura ospedaliera. Se così fosse, al paziente viene fatto firmare una dichiarazione d'intenti sulla terapia che, più opportunamente, dovrà essere sottoposto, sollevando la Direzione da ogni responsabilità.
Non è un segreto, e non scandalizza più nessuno, che si effettuano sempre nuove sperimentazioni. Lo trovo giusto ed auspicabile per il continuo progresso della medicina.

In qualsiasi momento, però, se vi è accanimento, il paziente o, se impedito, un familiare stretto o - tramite delega - una persona fidata, può firmare la lettera di dimissioni e farsi assistere e curare a domicilio da associazioni sanitarie, a carico Asl; qui si, con paliativi, placebi e morfina per attenuare il dolore in attesa del termine del ciclo vitale.

Mia moglie, infermiera professionale (ora in pensione) mi ha raccontato di aver assistito alla scena di una madre che pregava il primario, in visita pazienti, di interrompere l'accanimento terapeutico, e possibilmente staccare la spina, nei confronti della giovane figlia malata di tumore. Questi le ha risposto:" Signora, se le dessi ascolto e domani si trovasse un rimedio per sua figlia, come reagirebbe?".
E' vero che la ragazza non sopravvisse ma è altrettanto vero che la speranza è l'ultima a morire.
E poi, gli ospedali sono istituiti e preposti per salvaguardare la vita, non per toglierla

Alla fine: è così negativo l'accanimento terapeutico?.

Faranno una legge? Ti chiedi, Lella. Non lo credo nemmeno io ma non per ipocrisia: la materia è troppo delicata e controversa e nessuno vuole legittimare il boia che, al posto della mannaia usa la siringa, giustificandolo come gesto umanitario.

Geronimo

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Letizia Oggetto:   24 Set, 2006 - 00:20  Profilo Rispondi citando   

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Cara Ciaolili ti darò domani la mia opinione in proposito.
CiaoLili Oggetto:   23 Set, 2006 - 20:48  Profilo Rispondi citando   

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Accanimento terapeutico ed eutanasia. Mi piacerebbe, amici,per un confronto, conoscere le vostre opinioni in merito e le differenze che separano i due termini secondo la scienza.Grazie a chi vorrà rispondermi.Lili

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deli Oggetto: IL PENSATOIO  23 Set, 2006 - 20:09  Profilo Rispondi citando   

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Bella la trovata e bello il termine,semplice e intrigante............ognuno di noi puo' esprimere le sue idee..... la nostra ordinaria follia? si, mi piace.....vi seguiro' e interverro'...... non stasera pero'........ devo andare.......a preparare la cena.
saluti

nanna Oggetto: accanimento terapeutico  23 Set, 2006 - 16:49  Profilo Rispondi citando   

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Mi risulta che non sia valido uno scritto di rifiuto all'accanimento terapeutico.
Chi può farlo valere?
Se non c'è una legge che obbliga al rispetto delle volonta liberamente espresse quale è la via da seguire?
Anna

lella51 Oggetto:   23 Set, 2006 - 15:58  Profilo Rispondi citando   

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L'accanimento terapeutico è da evitare assolutamente perchè forzare la vita è innaturale. Evitarlo ma come?
Il grosso problema e che la cosa non dipende solo da te se sei in degenza.
Qualcuno dovrà pure staccare ciò che ti tiene in vita.
Basta il tuo testamento biologico per costringerlo ad agire, mettendolo di fronte alle sue convinzioni e responsabilità.
E' sufficiente affidarsi ad una persona che sappia far valere le tue volontà per forzare la volontà di un'altro.
Se si arriva al punto di invocare la morte significa che ci si è trovati fra gente che non la pensa come te, oppure è pavida spaventata dalle conseguenze di un gesto che comunque farebbe discutere.
Faranno una legge? non credo c'è troppa ipocrisia in giro.

Ciao Lella

Vabene Oggetto: Certo nanna  23 Set, 2006 - 15:07  Profilo Rispondi citando   

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Sono del tuo parere nanna.Anche oggi,se pure si discute in proposito in termini di diritto,sono dell'avviso che si possa chiedere di evitare l'accanimento terapeutico,precisando che non si ritengono accettabili le cure paliative,che non risolvono la malattia e non attenuano nemmeno i dolori che li accompagnano, prolungandone inutilmente la manifestazione.Indicare chi si deve fare carico di chiedere l'attuazione delle proprie volontà se e quando necessario .Io mi regolo in questo modo affidando la mia volontà a persona capace di farla valere.

Saluti da Vabene
nanna Oggetto: testamento biologico  23 Set, 2006 - 10:27  Profilo Rispondi citando   

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Io vorrei poter fare un testamento biologico per vietare l'accanimento terapeutico.
Vorrei sapere quanti di voi condividono il mio desiderio e se pensate vi sia la possibilità che venga varata una legge in merito.
Anna
lella51 Oggetto:   22 Set, 2006 - 23:09  Profilo Rispondi citando   

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sui miei terrazzi sono tuttora esposte due bandiere, una arcobaleno l'atra tricolore, la seconda per ricordare la nostra Patria ai miei conterranei, quelli che si definiscono "padani".
Le mie bandiere garriscono al vento e i miei terrazzi sono saldi.
Sui tuoi terrazzi carissimo GERONIMO quante bandiere sventolano?
E se non le hai mai sventolate non puoi nemmeno immaginare cosa ti sei perso.



Ciao Lella

geronimo Oggetto: sui pacifisti  21 Set, 2006 - 23:04  Profilo Rispondi citando   

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Inauguro, da parte mia, questo topic con una riflessione sui pacifisti:
che fine hanno fatto?
Nel precedente governo ogni occasione (non solo su Irak o Afghanistan ma anche per avvenimenti che non riguardavano il nostro Paese) giustificava cortei e manifestazioni con tante bandiere arcobaleno con su scritto PACE; le facciate di alcuni quartieri cittadini ne erano pavesate. Ne ho viste alcune addirittura sbiadite, se non sdrucite, per la continua esposizione alle intemperie.

Col presente governo, tutto tace e tutte le bandiere ritirate.
Mi sarei aspettato almeno qualche timida rappresentanza al saluto che il ministro Parisi ha rivolto ai nostri militari in partenza per il Libano.

Mah! Probabilmente, per chissà quale misteriosa legge fisica, le bandiere sono diventate improvvisamente pesanti, tanto che non si possono reggere neppure a due mani e tanto meno sventolarle: il supporto si spezzerebbe.
Ed esporle sui balconi? Anche lì, c'è pericolo che questi crollino.

Geronimo


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Vabene Oggetto:   19 Set, 2006 - 14:04  Profilo Rispondi citando   

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Ma tutto il forum non è già un pensatoio?Ognuno si colloca e discute di cose che lo interessano.O no?

Saluti da Vabene
mela 6 Oggetto: se posso....  18 Set, 2006 - 12:44  Profilo Rispondi citando   

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Ehi, Admin, il PENSATOIO mi piace, senza distinguo tra politica estera, interna e che so io.... poichè quando sembra richiesta una specializzazione troppo specifica, ci si sottrae naturalmente alla discussione.......
Di chi è 'sta pensata?






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stretta la foglia, larga la via, dite la vostra che io ho detto la mia.
Admin Oggetto: Il Pensatoio...  18 Set, 2006 - 12:35  Profilo Rispondi citando   

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